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800px-uniteSentiamo tutti i giorni nelle vie più percorse, come nelle vie strette e buie, nei bar come nei negozi, che la nostra città ha bisogno di una svolta, di un cambiamento tanto aspicato e cercato a livello nazionale cosi come a livello  territoriale. Siamo arrivati all'anno zero: al momento in cui o si scende e si sprofonda nell'abisso del vuoto e dello sconforto , generato dalle serrande chiuse, dagli annunci di vendita e dai lampioni spenti,  o si sale, spronati come durante un’ardua salita, da un sentimento di gioia e di positività proprio come un sorriso o una risata; bisogna avere coraggio. Ma cosa c'è di più bello e solare, di più positivo, di coraggioso più della giovinezza, di una comitiva di ragazzi riuniti in piazza, che abitano, vivono il centro storico, frenetici e indaffarati delle loro commissioni e dei loro "affari" o rilassati nei locali alla sera. Teramo è a due velocità, da una parte un'amministrazione bloccata nella burocrazia formale, dall'altra dinamica, aperta e innovativa, che ha messo al centro della struttura lo studente. Quest'ultima  parte è rappresentata dall'apparato universitario, che negli ultimi anni ha migliorato la sua struttura e incrementato il numero di iscritti. La questione del “Masterplan”, che progettualmente  dovrebbe dare una boccata di ossigeno alla città con i suoi sviluppi, ristrutturazioni e  ricollocamenti, ha portato al centro della discussione odierna la questione della funicolare. Questa dovrebbe fungere da rampa di collegamento, di "avvicinamento" tra le sedi universitarie di Colleparco e il centro cittadino (vicini ma mai così lontani). Al di la della questione di posizionamento, tra pz Garibaldi e pz. San Francesco, questa potrebbe essere un primo tassello di "ricongiunzione" tra due settori cosi fondamentali per il territorio. La funicolare garantirebbe un flusso continuo di studenti verso le facoltà, alleggerendo quel sistema di trasporti pubblico che altrimenti bisognerebbe incrementare visto le degradanti condizioni di viaggio riservate a ragazzi e cittadini locali. In vista del Masterplan che dovrebbe riqualificare, riammodernando il centro,  riportando in esso un pò di istruzione universitaria , la funivia sarebbe il primo tassello del puzzle; una grande opera 10mln di euro su cui dover per forza ragionare, tralasciando e disancorandoci da sentimenti conservatori e operando quella contemperazione tra alternative/conseguenze future. Bisogna che il fine ultimo sia il benessere diffuso collettivo, ricordiamolo sempre. Naturalmente non possiamo incondizionatamente dare l'appoggio a una opera mastodontica senza prima essere sicuri e certi dei costi, sia di produzione e di costruzione, ovvero  di controllo  e manutenzione. Abbiamo diritto e dovere, in base al principio di pubblicità  tipico del sistema democratico, di conoscere tutti i punti di questo servizio, senza fare le tipiche cose "all'italiana", da Prima Repubblica(termine tornato in voga ultimamente). Non tutte le colpe però, nella scelta di questa ardua sentenza, ha l'amministrazione comunale alle prese con una delle crisi di sistema pesante e che naturalmente sta mettendo altre priorità davanti (ricostruzione veloce, viabilità, istruzione e delocalizzazione scolastica in vista dei nuovi poli), opponendo alla decisione "calata" dall'alto delle stanze regionali, una votazione in consiglio comunale volta a congelare l'ipotesi progettuale in attesa, che si possano approfondire le dovute conoscenze sul progetto. Il Consiglio però ha rimandato il punto, iscrivendolo in una seconda convocazione. La Conferenza dei Servizi, anch’essa quindi, è stata rinviata e comunque si scenderà a contrattazione tra i vari istituti.  Attendiamo prossimi sviluppi. BigBangTeramo