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hqdefaultLa proposta della Regione Abruzzo e dell'Università formulata al consiglio comunale di Teramo, sulla realizzazione di una “Cabinovia di collegamento tra il centro città ed il campus universitario di Teramo” risente di una superficialità di fondo che richiede maggiore approfondimento. Innanzitutto la Villa Comunale non è “centro di Teramo” (semmai sarebbe Piazza Martiri) e tale scelta determinerebbe un serio problema di gestione dei parcheggi in una zona già soffocata dal traffico. Molto più logico sarebbe ipotizzare un riassetto urbanistico del centro città che preveda, ad esempio, il prolungamento della linea ferroviaria fino a Piazzale S. Francesco e la stazione di base della cabinovia sempre nella stessa zona, per creare un vero centro di interscambio dei trasporti urbani pubblici e privati, vista la presenza del megaparcheggio e del capolinea dei bus. Se si aggiungessero progetti per la realizzazione di una copertura a pannelli solari con la quale alimentare auto elettriche, bici elettriche, bus elettrici (e per l'acquisto degli stessi), il quadro sarebbe completo e davvero innovativo. In secondo luogo, è da escludere che possa utilizzarsi la Villa Comunale come stazione di valle della cabinovia, trattandosi di orto botanico che andrebbe semmai valorizzato e non ulteriormente devastato dai mezzi pesanti che dovrebbe transitare per la costruzione e manutenzione dell'impianto. Orto botanico che in antitesi con la sua destinazione naturale e formale, verrebbe ulteriormente cementificato, sarebbe nuovamente danneggiato, dopo la recente ristrutturazione, e sottratto alla collettività per altri anni. Perplessità, ancora, sulla stazione di monte, che dovrebbe essere realizzata in una zona a forte rischio idrogeologico. Nel merito della proposta, appare evidente che i costi di gestione siano sottostimati, sia perchè non tengono conto dei costi variabili (che aumentano in funzione del maggior utilizzo, della maggior affluenza, ecc.), sia perchè non tengono conto degli oneri accessori (servizi di contabilità, amministrazione, gestione del personale, ecc.). Inoltre sorge spontanea la richiesta di conoscere il soggetto giuridico che dovrebbe gestire l'impianto. Se dovesse essere una nuova partecipata, avremmo un altro carrozzone pubblico o parzialmente pubblico che la città dovrebbe sostenere economicamente e che i politici potrebbero utilizzare come bacino clientelare. Assolutamente da evitare. Dovrebbe invece essere la TUA a realizzarlo e gestirlo, ed avrebbe senso offrire un biglietto integrato a tempo per il trasporto pubblico locale, che consenta al cittadino, al turista, allo studente, di scegliere tra il trasporto su gomma e la funicolare. Non dovrebbero essere trasporti in concorrenza ma complementari. La proposta è carente anche perchè non fornisce i dati attuali di afflusso all'università tramite trasporto su gomma (che consentirebbero una reale proiezione, senza dare numeri a caso), e non rappresenta quale potrebbe essere un costo accettabile del biglietto e dell'abbonamento (che, si ribadisce, dovrebbero essere integrati con quelli del trasporto pubblico locale e non in concorrenza con essi) Infine, manca un chiarimento fondamentale, sul finanziamento del Masterplan. La stessa Regione Abruzzo, nella relazione al Masterplan, rappresenta che il 50% del costo dei progetti deve essere coperto con altri finanziamenti (che nel caso della cabinovia non sono individuati). Inoltre, è noto che il DPCM 10.06.2016 abbia sospeso l'erogazione dei Fondi europei di Sviluppo e Coesione (FSC), sui quali si basa il Masterplan, per gli Enti che non hanno i consuntivi in regola. Esattamente come la Regione Abruzzo, che la Corte dei Conti ha più volte richiamato all'ordine per tale situazione. Trattasi, quindi, di fondi disponibili solo in parte (manca la voce “altri finanziamenti”) e che potrebbero non essere disponibili affatto (se i consuntivi non saranno regolarizzati). Concludendo, la proposta può essere approfondita ma, per il momento, va rispedita al mittente. Gianluca Pomante consigliere comunale arancione