×

Avviso

Non ci sono cétégorie
dscf3274Si respira aria pesante alla casa di riposo De Benedictis di Teramo. E nonostante le riunioni sindacali ed un'assemblea rinviata a data da destinarsi il 22 dicembre scorso, per parlare di conti e di bilancio con il personale, la preoccupazione sul futuro occupazionale e sui rapporti tra casa di riposo e personale in servizio alla cooperativa Polis continuano. Pare che ci sia un debito pesante della casa di riposo verso la cooperativa, di quasi un milione e mezzo di euro che la stessa Asp non riesce a coprire, costretta anche dai problemi procurati dal terremoto ad intervenire su strutture come la casa di riposo di Civitella del Tronto e il Regina Margherita, che assorbono risorse economiche ad una struttura che "arranca". Il personale è preoccupato e stremato, preoccupato perché, ad esempio,  lo stipendio degli operatori che viene pagato ogni 25 del mese, è stato accreditato, a qualcuno  il 31 dicembre e ad altri ad anno nuovo, il 2 gennaio. Senza contare che la stessa casa di riposo sono diversi mesi che non paga la cooperativa, e non si sa come finirà in questo mese in corso. L'altro problema è la cronica carenza di personale nel residence, che ospita tantissime persone non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza continua, ma con gli operatori presenti non si riesce a coprire le esigenze degli ospiti, che pagano per poter avere un servizio che invece non hanno. Ora, il cda (che non percepisce compensi da quando le Ipab sono state trasformate in Asp, grazie alla Regione guidata da Gianni Chiodi) starebbe cercando di ottenere più accreditamenti dalla Regione. in modo da aumentare le entrate e riuscire così a smaltire il debito con la cooperativa Polis, ma la stessa Regione prende tempo, il personale non viene assunto e gli ospiti vengono un po' trascurati. E' chiaro che queste Asp non funzionino, almeno in provincia di Teramo e che la Regione "veloce" del Presidente D'Alfonso debba fare qualcosa per correggere quello che Chiodi sbgliò anni fa, altrimenti strutture tanto importanti dal punto di vista sociale rischiano di morire per mancanza di personale e di risorse. Questa è la situazione e il rapporto tra lavoratori e ospiti al Residence: 24 ospiti al primo piano con 2 operatori al mattino e 2 al pomeriggio, 25 ospiti, secondo terzo e quarto piano con 2 soli operatori al mattino e 2 al pomeriggio. Il lavoro adesso funziona così: dopo il lavaggio che termina alle ore 10, vengono somministrate le colazioni a letto. In tre giorni a settimana, nel pomeriggio oltre all'alzata, alla pulizia dei bagni giornalieri e il riposizionamento negli armadi degli ospiti, ci sono i 4 i piani da sistemare con la biancheria personale.  Alle 17.50 il personale deve essere nel salone per l'accompagnamento degli ospiti al refettorio. Gli anziani, terminato di mangiare, devono essere riaccmpagnati a letto subito, in quanto non si farebbe in tempo poi per l'uscita di fine turno del personale. Nel pomeriggio, si registra per 102 ospiti un solo infermiere. Il personale ha chiesto con i sindacati un incontro con la dirigenza della Casa di Riposo, la quale non vorrebbe però sentire ragione per l'inserimento di un'unità in più la mattina e una il pomeriggio.