
Mentre il Rettore D’Amico indossa i guantoni per salire sul ring e combattere contro il Sindaco della Città che ospita la stessa Università, le conseguenze di questa estenuante lotta politica si ripercuotono sull’intera collettività.
Probabilmente il Sindaco non sarebbe molto avvantaggiato sul ring, data la scarsa velocità nei movimenti, poichè che siamo ancora in attesa, da diversi mesi, della convocazione della Conferenza dei capigruppo per delineare la Commissione speciale sulla pianificazione scolastica.
Su un punto siamo tutti d’accordo. È necessaria una forte sinergia tra tutte le istituzioni che insistono su Teramo per creare una ripresa economica contando su nuove attrazioni.
C’è da dire, però, che questa sinergia manca da entrambi i lati poichè né gli operatori economici e culturali né i componenti del Consiglio comunale sono stati minimamente coinvolti nell’importante programmazione economica del famoso Masterplan, il cui delegato per Teramo, sorprendentemente, non è il Sindaco della nostra Città bensì il Rettore D’Amico.
Al posto di rinfacciarsi le responsabilità, potremmo ad esempio osservare la graduatoria del Sole 24 Ore che colloca l’Università di Macerata al 13° posto. Tale cittadina non solo conta meno abitanti di Teramo (appena 42.000) ma non possiede nemmeno grandi attrazioni o mirabolanti funivie.
Anche l’Università a questo punto dovrebbe fare un mea culpa ed ascoltare, in futuro, anche i consigli che potrebbero provenire dal Consiglio comunale.
La lotta politica in corso tra il Sindaco e l’Università deve cessare al più presto. Le due istituzioni dovrebbero condividere le scelte e puntare su progetti veramente strategici ed innovativi per la nostra Città. Il Movimento 5 Stelle, ad esempio, ne illustrerà uno proprio la prossima settimana in occasione di una conferenza stampa ad hoc.
Fabio Berardini
Movimento 5 Stelle Teramo