CONFERENZA DI FINE ANNO DELLA ROBIN HOOD: «LE SOCIETA' DI RECUPERO CREDITO VIOLANO LA PRIVACY E CI SONO CITTADINI CHE RICORRONO CONTRO LE BANCHE»
Conferenza stampa di fine anno da parte dell'associazione Robin Hood presieduta da Pasquale Di Ferdinando. La relazione annuale ai soci sintesi dell’attività svolta nel corso dell’anno ed il raffronto con gli anni precedenti è un utile strumento di conoscenza sulle tendenze e delle modifiche dei rapporti tra consumatori e fornitrici di beni e di servizi. «In questa sintesi cerchiamo di dare spunti di riflessione e certificare tendenze. - dichiara Di Ferdinando - corre l’obbligo significare, in particolare localmente, la mancanza di conoscenza da parte dei fornitori di servizio o beni del Codice del Consumo ad oltre dieci anni dalla sua approvazione in molti casi sembra di essere all’anno zero. Le società di recupero crediti e quelle di promozione violano sistematicamente la normativa sulla privacy, così come Sorit, Soget ed Equitalia quella dei contribuenti. Un quadro poco edificante e giustifica azioni di tutela oggettivamente superate dalla norma da tempo”».
I dati parlamo chiaro. Le azioni di tutela ed assistenza nel corso del 2016 sono state 2102, una flessione del 20 % circa, a queste vanno affiancate le 1910 risposte date per email o per telefono dato in crescita del 70% circa, il dato di azioni collettive svolte autonomamente, atteso che in alcuni casi l’interesse era nazionale, non risultano quest’anno quantificabili. Si registra una stabilità sostanziale degli interventi, la flessione avuta sulle pratiche è compensata da azioni complessive.
«Lo stato di crisi del paese ha portato all’associazione un 9% di casi sulle materie bancarie e sul sovra indebitamento, in questo ultimo caso saranno messe a punto iniziative pubbliche per informare i cittadini ancora oggi all’oscuro di tale possibilità, fondamentale per non vivere nel debito e lasciare debiti alle generazioni future.
Il 2016 è stato anche l’anno delle pratiche Rai, non computate per la maggioranza dei casi, sistema che non ha funzionato bene per la disinformazione generale anche data da alcune compagnie energetiche, le quali nonostante il pagamento parziale, nonostante la comunicazione, hanno inviato raccomandate con minacce di distacco, palesemente in violazione dell’accordo sottoscritto - dice ancora Di Ferdinando - Questo tipo di realtà ha comportato un notevole dispendio di energie, nelle risposte e nella preparazione dei bollettini per il pagamento. L’anno dei ricorsi all’Inps a seguito della sentenza sulla perequazione, delle verifiche dei mancati rimborsi al black out energetico della corrente elettrica generando molti rimborsi e altrettante comunicazioni negative, all’epoca per ottenere il rimborso erano necessarie 24 ore di assenza di servizio, oggi portate a 8, l’anno della ex Banca di Teramo, la tutela attraverso una soluzione regionale, degli strascichi della situazione ex Tercas, Banca Popolare di Bari ad oggi non disponibile alla valutazione dei casi attraverso un tavolo conciliativo. L’anno delle grosse truffe sui contratti energetici e delle modifiche contrattuali di gestori di telefonia, con un picco massimo da parte di Telecom Italia, delle vittorie nei confronti di pubbliche amministrazioni sorde con clamorosi casi risolti grazie all’intervento delle strutture a tutela del Garante del Contribuente e del Difensore Civico».
Bene il Corecom Abruzzo per il quale si attesta la nostra presenza rilevante rispetto al mondo associativo, malissimo le altre Autorità, ampie le concessioni ai gestori, tra tutte svetta l’Eni con ritardata fatturazione e mancati rimborsi. L’anno della cessione ad Hera della Julia Servizi con migliaia di utenti in attesa di fatturazione, e recupero di somme già pagate. L’anno degli aumenti della Ruzzo e della aggressività della Sorit oggetto di valutazione per quanto attiene i fermi amministrativi. Non dimentichiamo il terremoto con le particolari necessità che ha generato, ha evidenziato Di Pasquale durante la conferenza stampa.
Si conferma la tendenza dello scorso anno per la modifica del corso sociale meno anziani, più giovani e stranieri, le donne si attestano attorno al 40%. Nel complesso con l’aumento dei disoccupati risulta del 42% il corpo sociale non produttivo.
Il tam tam tra i soci e l’indicazione da parte di commercianti o istituzioni rappresenta il70% di coloro che chiedono il nostro intervento.
La crisi ed in particolare le ritardate risposte da parte delle compagnie energetiche e di enti pubblici ha comportato una spiacevole condizione associativa, a tal proposito alla riapertura dello sportello fissata il 9 gennaio verrà consegnato un opuscolo informativo contenente soprattutto, non solo le informativa associative, ma delle tempistiche per settore della risoluzione delle pratiche.