
Pensavamo, speravamo, che questa calamità fosse servita a far prendere coscienza al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria centrale delle criticità dell’istituto teramano a seguito degli eventi sismici e abbondante nevicata dei giorni scorsi, purtroppo dobbiamo prendere atto che neanche queste sciagure l’ha scosso più di tanto.
Difatti, da rumors , abbiamo appreso che i provvedimenti presi d’urgenza nella fase emergenziale dal Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise Dr.ssa Cinzia CALANDRINO,che la ringraziamo anche per la cortese visita fattaci oggi , a seguito delle scosse di terremoto del 18 gennaio u.s. ,ossia ;invio di un contingente di personale in supporto,assegnazione di veicoli fuoristrada e l’evacuazione di nr.34 detenuti,stanno per essere revocati,nonostante il personale e allo stremo delle forze e gran parte di esso non si può recare in servizio perché ancora bloccati per la neve nei paesi di residenza e\o con grandi problemi famigliari e su tutto il territorio della provincia teramana continua l’emergenza e soprattutto per la dichiarazione della “Commissione Grandi rischi” che ha messo in guardia da possibili nuovi eventi tellurici ancora più intensi nella zona ,fino ad una magnitudo 6-7 .(ndr fonte Redazione ANSA del 21 gennaio 2017) che ancor di più ha fatto salire la tensione e il panico tra la popolazione detenuta che a gran voce hanno chiesto di essere trasferiti in altri istituti.
Facciamo appello alla Politica teramana e Signor Prefetto affinché non lascino nuovamente “isolato” il carcere di Castrogno dal resto della Città e si facciano portavoce presso il Governo Centrale e Ministero della Giustizia di scongiurare questa revoca dei provvedimenti in un momento così delicato sotto l’aspetto dell’ordine e della sicurezza dell’istituto dove ogni pretesto può essere la miccia per innescare a questo punto ,più che possibili disordini ,sollecitando lo sfollamento di almeno altri nr.90 detenuti, favorendo così la chiusura dei padiglioni detentivi situati nei piani più alti dell’istituto dove le scosse telluriche sono maggiormente avvertite e favorendo altresì un’evacuazione più celere dei detenuti presso i cortili,cortili questi ancora sommersi da oltre un metro di neve e quindi inagibili.