LA PROCURA APRE L'INCHIESTA CONTRO L'ENEL PER IL BLACKOUT E PER "INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO"
E c'è l'inchiesta. E' solo l'inizio l'apertura dell'inchiesta da parte della magistratura teramana che sarà seguita da una grande vertenza da parte dei sindaci di tutta la provincia di Teramo. La Procura teramana, guidata dal procuratore Antonio Guerriero, ha aperto ieri un fascicolo per interruzione di pubblico servizio che, per ora, è a carico di ignoti. L’inchiesta è scattata dopo le denunce penali presentate contro l’Enel da tanti sindaci che si sono ritrovati soli a gestire un disastro sul fronte della mancanza di elettricità con migliaia di persone rimaste al freddo, bambini e anziani malati portati via con gli elicotteri, inseguendo continui annunci di riattivazione delle linee. Ad occuparsi dell’inchiesta, coordinata dal procuratore, sarà il pool di magistrati già istituito e al lavoro sul fronte sisma e scuole. L’obiettivo è quello di ricostruire, con l’acquisizione di documenti, tutta la vicenda, ancora prima della fase dell’emergenza. E fare chiarezza su ruoli e responsabilità. Il sindaco di Mosciano Giuliano Galiffi è stato uno dei primi a presentare un esposto in procura per denunciare la drammatica situazione delle migliaia di persone rimaste senza corrente elettrica, altri stanno arrivando. Tra tutti quello della città di Teramo, la più colpita dal "disastro Enel" che ha lasciato i cittadini senza luce dalla serata del 15 gennaio e per questo l'Enel dovrà pagare ed anche tanto. E pare abbia iniziato inviando le bollette con scadenza 30 gennaio. Intanto da 6.500 sono scese a circa quattromila le utenze ancora senza energia elettrica a 9 giorni dall’inizio del black out. Una enormità di cittadini ancora senza luce.