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A seguito della riunione tenutasi il giorno 27 gennaio 2017 a Teramo al Parco della Scienza tra il Presidente della Regione ed i rappresentanti dei Comitati formatisi a seguito dell'emergenza terremoto, il Comitato Genitori Melchiorre Delfico indirrà lunedì 30 gennaio 2017 ore 21, presso l’Hotel Abruzzi - Teramo, una assemblea pubblica, aperta a tutti i genitori e a chi interessato a partecipare, al fine di prendere importanti decioni in merito alla riapertura dela scuola. Inoltre il Comitato ritiene di dover, del tutto autonomamente rispetto ad ogni altra rappresentanza dei genitori, sottolineare quanto segue .
Se è pur vero che quell'edificio rappresenta, dal punto di vista storico e sociale, un punto di riferimento per i Teramani, è altrettanto vero che sta ormai mostrando il fianco ai segni del tempo e che, indipendentemente dal sisma e da ogni altra considerazione emergenziale, NON è più adatto ad ospitare un cospicuo numero di scuole di diverso tipo, dall'infanzia ai licei. Questo anche a causa della totale incuria e mancanza di manutenzione (dal 2009 ad oggi il terzo piano è inagibile).
Capiamo che districarsi tra le questioni tecniche e le dichiarazioni scientifiche non sia del tutto agevole per chi ha la responsabilità di garantire il servizio scolastico. Tuttavia questo non consente alla politica di disconoscere la realtà per trincerarsi dietro a dati che, oltre tutto, non sono significativi e, soprattutto, definitivi.
Una delle questioni centrali è quella della sicurezza (considerata in quanto tale).
Si continua a fare affidamento sulle verifiche speditive della Protezione Civile che non hanno lo scopo di valutare l'AGIBILITA' SCOLASTICA (cioè la capacità di quella struttura di continuare ad ospitare una scuola), quando poi si afferma nei fatti che quella stessa struttura, per essere non ADEGUATA ma semplicemente migliorata sismicamente, ha bisogno di una cifra che si aggira intorno ai 4 milioni di Euro (1 milione e 160 mila circa sono già stati appaltati per il rifacimento del tetto ed il Presidente della Provincia ne ha chiesti altri 2 e mezzo alla Regione dopo le prime recenti scosse).
Certo, se Provincia e Comune, insieme e ciascuno per la propria parte di responsabilità, iniziassero a fare un ragionamento compiuto, serio e definitivo su quella struttura, non potrebbero negare in alcun modo la veridicità di questo assunto. Ed in realtà, da quanto emerso, non lo negano ma rimandano il tutto a quando si rimodellerà la nuova città e la nuova edilizia scolastica. Tutto ciò dimenticando che costringeranno circa 600 persone, tra alunni, docenti e personale, a rientrare forzatamente in una struttura di quel tipo e con quei problemi.
Quali problemi è presto detto.
Abbandoniamo la struttura per pensare a quello che già nell'ordinario avrebbe dovuto meritare un'attenzione ben maggiore. Ne citiamo alcuni:
In caso di evacuazione le vie di fuga esistenti non sono atte a garantire l'immediato e veloce deflusso degli utenti. Nelle sole due prove effettuate dopo la precedente riapertura, la seconda è stata catastrofica, mostrando molte criticità che soltanto nel tempo e con molte prove potranno essere migliorate e ridotte. MA NOI ABBIAMO QUESTO TEMPO?;
gli utenti non sono stati adeguatamente formati al comportamento durante un'evacuazione;
le classi non sono adatte a favorire le azioni necessarie in caso di evacuazione trattandosi in diversi casi di locali piccoli e stretti con banchi addossati ai muri e alla cattedra e con vetrate non a norma;
il cortile di raccolta è chiuso materialmente da un cancello elettronico che resta sempre chiuso;
lo spazio innanzi alla Scuola su Piazza Dante è sistematicamente occupato da automezzi che impediscono il deflusso.
il complesso del Delfico ospita anche studenti del Convitto che rimangono 24 h su 24 all’interno della struttura e, data la situazione di panico generalizzato, genitori e studenti sono terrorizzati nel sapere di dover tornare all’interno dell’edificio.
Tutte questioni, come si vede, che coinvolgono non soltanto l'ente gestore ma quelli proprietari ed anche il Comune per quanto concerne la viabilità ed il Piano di Protezione Civile.
Tornando alla struttura ci farebbe piacere sapere:
che fine hanno fatto quelle "lesioni ai maschi murari" cioè LESIONI STRUTTURALI AI MURI PORTANTI che erano state riscontrate dai tecnici dell'Amministrazione Provinciale nel primo sopralluogo visivo, a seguito delle scosse di ottobre, del quale fu pubblicato il verbale? Sono scomparse da sole? Sono state "trattate"? Come? Sono state poste all'attenzione delle squadre dei tecnici della Protezione Civile? Risultano nelle schede Aedes? Non se ne è saputo più nulla anche perché l'Amm.ne non ci ha fornito i documenti puntualmente richiesti con accesso agli atti!
nel calcolo della vulnerabilità che un tecnico ha predisposto dopo il sisma dell'ottobre, su incarico dell'Amm.ne Pov.le, e che ha restituito un dato pari a 0,46, le lesioni ai maschi murari, rilevate a suo tempo, hanno avuto un ruolo?
se le nuove norme tecniche approvate a dicembre ed ora all'attenzione della Comunità Europea stabiliscono, anche se per deduzione, che una struttura già esistente è destinabile ad uso pubblico se possiede un indice di vulnerabilità dello 0,8, perché ostinarsi a continuare a spendere somme ingentissime (dicevamo 4 milioni) su una struttura che dovrebbe raddoppiare il proprio indice per poter continuare ad ospitare una scuola?
come è possibile un esito A dato dai tecnici della protezione civile dopo il sisma del 18 gennaio, dato che la struttura fino a un mesa fa è stata interessata da interventi urgenti al fine di evitare il crollo della parete esterna su Piazza Dante e conseguente crollo del solaio dell’ultimo piano, e dato che tali lavori di somma urgenza sono solo parziali e che verranno completati con il finanziamento da 1,2 milioni di euro con un progetto in corso di approvazione.
Proponiamo pertanto:
la non riapertura della struttura fino a quando non vi saranno i definitivi risultati delle verifiche di vulnerabilità di 3^ livello finanziate dalla Regione (tempi previsti dal presidente della Regione circa un mese);
che nel frattempo sia garantita la continuità didattica, innanzi tutto alle 5^classi, in strutture idonee, pubbliche o private, reperibili sul territorio comunale (Geometri, Parco della scienza, Università, ecc.) o della costa anche con più turni;
che, nel contempo, fino all'adeguamento della struttura o al suo cambio di destinazione (come sarebbe ampiamente auspicabile), sia richiesta l'installazione di uno o più MUSP anche per questa struttura già, peraltro, parzialmente inagibile. Questa l'analisi e la proposta del Comitato Genitori Melchiorre Delfico.