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La Cassazione non ha avuto dubbi: la sentenza della Corte d'Appello dell'Aquila, che dichiarava "estinto" il procedimento che vedeva la Foodinvest ricorrere contro il fallimento deciso dal Tribunale di Teramo, va annullata. Quella sentenza, che in virtù di una serie di interpretazioni giurisprudenziali, legate anche ai rinvii delle cause per il terremoto dell'Aquila aveva di fatto impedito al gruppo dei Malavolta di impugnare il fallimento, deciso su istanza dell'Eni, va annullata. E la causa torna in Corte d'Appello, dove adesso gli eredi del patron Aristide Romano, potranno di nuovo far valere le loro ragioni. La questione, dunque, è aperta. Così, il fallimento sentenziato dal Tribunale di Teramo, che mise la parola fine ad un'esperienza industriale e imprenditoriale che, in oltre vent'anni, aveva creato centinaia di posti di lavoro e inciso in maniera determinante sulla vita economica, sociale e soprattutto sportiva della città, poi impugnato in appello e mai discusso per "intervenuta estinzione", adesso torna sub judice. "Vorrei dire, con una grande amarezza, che appena usciti da Teramo e dall'Abruzzo... abbiamo trovato altra giustizia - commenta Mario Malavolta - adesso mi aspetto che la Corte d'Appello chiami tutti ad assumersi le proprie responsabilità, a cominciare da tutti quelli che si sono affrettati a vendere gli immobili, perché contro di loro muoveremo la nostra azione di responsabilità..."