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Dopo settimane e settimane di sollecitazioni da parte di professori e sentendo il timore generale degli studenti di ritornare nelle proprie aule di scuola, abbiamo deciso di scrivere nero su bianco cosa ci frulla nella testa. Premettendo di non essere sismografi, geologi e tantomeno ingenieri tecnici o ispettori, vogliamo dar voce a quello che oggi vediamo succedere nella nostra società,studenti volenterosi a dare una svolta ma che poi ritornano a pascolare perchè timorosi di avere riscontri negativi su reddito scolastico. Scriviamo questa lettera perchè stanchi di essere presi in giro e si, perchè abbiamo paura di tornare a scuola. Edifici di cui noi non abbiamo mai notizie certe ma che poi sono del tutto sicuri a tal punto da farci rientrare come se effetti naturali e imprevedibili avessero danneggiato tutti gli edifici della città fuorchè gli istituti. Non vogliamo dare colpa al Sindaco, alla Prefettura, a qualsiasi istituzione che ha un minimo di responsabilità su questi edifici, ma all'intero sistema che si dimostra sempre più malfunzionante. Parlando umanamente, appunto perché ignoranti nel campo delle conoscenze strutturali, ci attacchiamo ad un qualcosa che ci viene da dentro. Un senso di insicurezza, che non ci è suscitato dal 18 gennaio, ma da molto prima, e sempre per paura di quelli più potenti di noi rientriamo nuovamente in quel posto come se davvero nulla fosse successo. Lamentiamo SOPRATTUTTO questo, dove sono più i ragazzi che difendono i propri diritti? Dove sono quelli che si battono per avere risposte concrete e creare, all'occorrenza, disagio? Oggi parliamo noi , una delle tante classi di un liceo di cui non sappiamo nulla, anzi qualcosa si. E la cosa suscita a tutti un riso quasi sconcertato come se si stesse raccontando loro una battuta infelice. Da quel poco che ci fanno sapere, anzi che sentiamo dire ,sappiamo che ci sono scuole che hanno un piano inagibile mentre quelli sottostanti sono del tutto aperti agli studenti; oppure altri che hanno nello stesso piano una classe agibile mentre da quella porta in poi si estende una transenna rossa per indicare la non sicurezza e vieta il passaggio. Di questo dobbiamo sentirci sicuri e non avere paura di tornare dentro quelle scuole agèes? Una casa normale se ha un piano superiore inagibile viene totalmente chiusa e dichiarata tutta non accessibile, perché qui no? Si tratta di cose diverse? Per sentirci sicuri e rientrare vogliamo documenti concreti che ci facciano quantomeno convincere di essere "protetti" (che poi non ci sentiamo neanche a casa così), le chiacchiere che sentiamo se le porta via il vento.Un'altra cosa che notiamo con grande dispiacere nel pensiero comune di chi più adulto di noi dovrebbe di per sé capire, è che una buona parte di adulti molto intelligenti a nostro parere, pensino che abbiamo avuto talmente tanto tempo per prenderci tutti i nostri sfizi giovanili che quello che è per noi un dovere, ossia andare a scuola, lo dobbiamo perseguire indipendentemente dalla condizione del tetto sopra di noi e dei pericoli che ci sono. "È ora che torniate a scuola" scrive gente solo per alimentare discussioni che loro stessi non saprebbero affrontare; ma ci teniamo a dire che noi vogliamo tornare a scuola, ma in sicurezza. Non pensiamo che con tutte queste assenze e ore perdute ci facciano solo del bene, perché non appena torneremo, ce le faranno recuperare con gli interessi! Ed è bene che chi la scuola l'ha già frequentata anni prima di noi impari a valutare tutte le facce del caso. Vorremmo ricordare inoltre come il terremoto de l'Aquila del 6 Aprile 2009 abbia provocato il crollo della Casa Dello Studente,precedentemente considerata agibile,e tolto la vita a degli studenti. Con questo esempio vorremmo alimentare il significato del proverbio "prevenire è meglio che curare",togliendoci così false insicurezze e speranze. Con questa lettera noi chiediamo delle soluzioni diverse da quella di farci rientrare nelle nostre scuole. Dalla 4A linguistico dell'Istituto Magistrale "Giannina Milli" (A nome di tutti gli studenti)