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distefano_fabrizio"Nella bozza di Decreto del Governo per l'emergenza Abruzzo si parla di misure per il post sisma, ma scompaiono interventi e stanziamenti per i danni del maltempo e le eccezionali nevicate. Una cosa incredibile, sappiamo tutti cos'è accaduto due settimane fa. Se questo dovesse essere il decreto definitivo, dico semplicemente che è uno schifo. Noi non ci stiamo e siamo pronti a fare le barricate". Così Fabrizio Di Stefano, parlamentare abruzzese di Forza Italia, in conferenza stampa a Pescara commenta il cosiddetto 'decreto terremoto' su "interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e 2017". "Questo Decreto è vuoto - prosegue Di Stefano - e non c'è traccia della questione riguardante i danni subiti dagli enti che hanno dovuto far fronte a situazioni difficili e spese ingenti. Resto basito quando leggo le affermazioni del governatore D'Alfonso di apprezzamento nei confronti di questo decreto dove non è riportata neppure la richiesta che aveva sbandierato ai quattro venti: la zona franca". "Quei primi 30 milioni di euro previsti - ha proseguito Di Stefano - non basteranno neanche per far fronte alle spese delle Province di Chieti e Teramo. Siamo preoccupati e pronti a dare battaglia. Il decreto dovrebbe arrivare come primo passaggio alla Camera; il gruppo di Fi mi ha chiesto di coordinare il legislativo per il coordinamento e la predisposizione degli emendamenti che siano un correttivo a questo testo". Questo decreto, prosegue Di Stefano, "contiene solo un articolo che fa riferimento ai danni non solo sismici, ma anche meteorologici a colture e zootecnia, ma estende gli effetti a Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, come se il maltempo subìto in Abruzzo fosse paragonabile a quello di queste altre regioni". "Ne' possiamo ritenerci soddisfatti della proroga (di soli due anni) delle modifiche delle circoscrizioni giudiziarie quindi degli accorpamenti dei tribunali in Abruzzo" aggiunge il deputato. "La battaglia è solo iniziata e non la termineremo finché il Governo non riconoscerà all'Abruzzo il dovuto. Altra pagina, che approfondirò nei prossimi giorni, è cosa intendono fare Enel e Telecom a risposta dei danni che la loro incapacità ha provocato all'economia abruzzese".