DECRETO MALTEMPO E SISMA/ CGIL CISL E UIL INVITANO PARLAMENTARI ED ISTITUZIONI ALLA MOBILITAZIONE
E’ incomprensibile che il Decreto Legislativo, che dovrebbe fornire un primo ristoro alle popolazioni colpite duramente in Provincia di Teramo dal sisma e dalla bufera di neve, pur avendo tante gestanti, ancora non conosce la luce.
Nel mese di gennaio 2017, com’è noto, la Provincia di Teramo ha subito una vera e propria devastazione: sono ingenti i danni al territorio ed al tessuto produttivo e sociale. E' quanto sostengono le segreterie di CGIL CISL UIL della Provincia di Teramo.
Dalle prime notizie sui provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri appaiono però più vuoti negli interventi che soluzioni concrete e, per alcuni aspetti, si resta sconcertati: è intollerabile che non siano previste misure di sostegno salariale alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno subito la sospensione dal lavoro per diversi giorni o, in molti casi, non sanno ancora quando ci sarà la ripresa delle loro attività.
Purtroppo per i teramani che hanno subito il disagio della neve e il dramma del terremoto, si aggiunge oggi la mancanza del salario. Com’è possibile che il legislatore, che dovrebbe riconoscere l’emergenza di questi giorni e stabilire le priorità sulle quali intervenire, “dimentichi” i lavoratori, col risultato che gli stessi troveranno dei vuoti salariali importanti nella busta paga di gennaio?
Quale tutela per i dipendenti di piccole attività artigianali, dei servizi e/o commerciali che non possono accedere a nessun ammortizzatore sociale? Per esempio, nel mese di gennaio, con la chiusura delle scuole, le lavoratrici impiegate nell’assistenza alle persone disabili, nelle pulizie e nella ristorazione, che normalmente guadagnano dalle 300 alle 900 €, in assenza di CIG in deroga, verranno probabilmente sospese e quindi rimarranno senza salario e senza contributi.
Nei prossimi giorni le Organizzazioni Sindacali valuteranno quali iniziative mettere in campo o attivare per recuperare questa ingiustizia, ma intanto CGIL, CISL e UIL di Teramo invitano la Regione Abruzzo, i parlamentari, la Provincia e tutte le Istituzioni interessate a mettere in campo le azioni necessarie a recuperare immediatamente le ragioni ed i diritti dei lavoratori e dei cittadini teramani.