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maxresdefaultNon abbiamo bisogno di promesse televisive e disposizioni offensive, ma di reali interventi che possano rilanciare l'economia abruzzese e Teramana in particolare. Chi vuole il bene di questa regione dovrebbe proporre una legge costituzionale per l'istituzione di una REGIONE A STATUTO SPECIALE, sul modello di quella del Trentino Alto Adige, che prenda atto della devastazione economica e delle condizioni di disagio sociale e culturale (ulteriormente aggravate dagli eventi sismici e meteorologici degli ultimi mesi) che determinano una situazione non molto diversa da quella post bellica. Sono certo che ci saranno parlamentari pronti a valutare la fattibilità e a sostenere l'iniziativa. Personalmente, ho già un dialogo aperto sul tema con l'onorevole Giulio Sottanelli. Se su temi come questo i parlamentari abruzzesi (e i politici tutti) facessero fronte comune, mettendo da parte gli schieramenti, l'obiettivo potrebbe essere raggiunto. Del resto il Governo dovrà prendere atto - se il decreto legge varato dal CDM per i territori colpiti dal sisma rispetterà il testo diffuso nelle ultime ore - che i compilatori meriterebbero una sonora pernacchia ogni volta che passano in strada. In questo assurdo paese, che trova 20 miliardi per salvare una banca ma elemosina spiccioli per le emergenze, si stanziano, ad esempio, 41 milioni di euro per il sostegno alle famiglie, che saranno però assegnati solo a chi ha un reddito ISEE inferiore a 6.000 euro. Sarebbe stato più corretto scrivere "Ve li facciamo vedere ma non ve li daremo mai" Gli interventi per la ricostruzione richiedono l'avvio dei lavori per la presentazione della richiesta di contributo. Alla luce dell'esperienza del 2009, sarebbe stato più corretto scrivere "Intanto arrangiatevi se volete rientrare in casa, poi vedremo come e quando rimborsarvi". Buone notizie per l'agricoltura e la zootecnia, che compensano solo in parte l'abbandono subito da trent'anni a questa parte. Ma non basta. Plauso alla semplificazione degli appalti e alla facoltà di acquistare immobili da destinare all'emergenza in luogo della concessione del contributo per l'autonoma sistemazione, segno che qualche neurone ancora circola da quelle parti. Peccato che a tali misure facciano seguito deprecabili giochi di prestigio con una defiscalizzazione per le imprese a dir poco "imbarazzante", basata su due soli anni di esenzione redditi fino a 100.000 euro e "pinzellacchere" varie. Inutile evidenziare che la zona franca è ben altra cosa e che nessuna azienda investirebbe in Abruzzo per avere benefici risibili che non compenserebbero neppure le spese di insediamento. Una vera ZONA FRANCA, in grado di attirare investimenti e flussi economici, non deve detassare i redditi ma i consumi (meglio ancora se entrambi), e deve farlo per almeno dieci anni, affinchè si crei e consolidi un flusso di denaro in entrata in grado di far rinascere l'economia della zona. Meglio, a questo punto, una regione a Statuto Speciale, con interventi vincolati e forte autonomia delle Province. Un discorso a parte merita l'OFFESA all'AVVOCATURA ABRUZZESE, con una modifica dell'art. 49, DL 189/16, che esclude il rinvio d'ufficio ed impone ai difensori e ai loro clienti di chiedere il differimento, autocertificando l'inagibilità degli immobili, come se avessero il dono della divinazione o fossero tecnici anziché giuristi. Chi ha scritto quella norma siede evidentemente dietro una scrivania pubblica, ben pagata anche quando non lavora, e non si rende conto di cosa significa restare senza studio, senza fascicoli, senza agenda, e non sapere neppure dove siano i processi per i quali si dovrebbe formulare istanza di rinvio. Non sa quali sono i tempi delle verifiche e non si rende conto delle conseguenze penali di tali autocertificazioni se l'inagibilità non dovesse essere confermata. Altrettanto assurda la disparità di trattamento tra gli Avvocati colpiti dal sisma del 24-26 agosto e quelli degli eventi successivi: i primi (fighi) potranno beneficiare del rinvio d'ufficio, i secondi (sfigati) dovranno chiederlo e documentarlo, con ulteriore aggravio dei compiti dei tribunali, sui quali incomberà l'onere di distinguere i primi dai secondi ai fini della trattazione o rinvio delle udienze. Neppure il Direttore di un settimanale di enigmistica avrebbe potuto tanto. Nessun accenno, infine, alla neve, alla mancanza di corrente, alle responsabilità di Enel e Terna e ai risarcimenti dovuti, alle istituzioni impreparate e confusionarie, all'esondazione dei fiumi, alle frane e ai tempi lunghi del ritorno alla normalità. La lettura del decreto fa pensare che la neve sia stata virtuale, che la mancanza di corrente sia stata immaginaria, che tutto quello che è successo in Abruzzo, negli ultimi mesi, sia stato un immenso gioco di ruolo. Dovrebbero provare, questi teorici da scrivania, lo stress che incombe su chi il terremoto l'ha vissuto da vicino pur senza avere casa o studio inagibili, l'inquietudine che aleggia tra quelle mura che in passato davano sicurezza, la difficoltà di riposare e di concentrarsi sul lavoro, con problemi di ipertensione ed attacchi di panico ogni volta che le finestre vibrano, anche solo per un colpo di vento o per il passaggio di un mezzo pesante. Se collegassero per una volta i quattro neuroni sparsi che vagano in quelle zucche vuote, scoprirebbero che questi abruzzesi c'erano prima dei romani, erano quirites quando il nord era fermo all'età del ferro, hanno retto alla devastazione delle invasioni barbariche, hanno subito il dominio borbonico e la ferocia del giogo tedesco, eppure sono ancora qui, fieri e forti. E potrebbero promuovere un'agitazione ad oltranza con conseguente SCIOPERO FISCALE, per una oggettiva situazione d'emergenza e necessità che giustificherebbe ampiamente simili iniziative. Gianluca Pomante Consigliere Comunale Arancione, Città di Teramo