IL CASO D'ALFONSO vs MANDARA APPRODA ALLE PRIME PAGINE NAZIONALI
Questo è il "fondo" di Francesco Storace apparso oggi sulla prima pagina del Giornale d'Italia sul caso, tutto abruzzese, che vede il Governatore D'Alfonso attore di una azione giudiziaria civile contro la collega giornalista Lilli Mandara.
"No, non è De Luca il più arrogante. Tra i governatori italiani un posto in prima fila quanto ad insofferenza verso l'informazione spetta a quello abruzzese, il poco conosciuto Luciano D'Alfonso, al quale non pare vero di poter spillare quattrini a quei giornalisti che incappano sulla sua strada per aver osato scrivere di lui. In un'Italia in cui c'è l'impazzimento generale, per cui la parola più gettonata e' "querela", ormai non ci si accontenta più dell'azione penale per dimostrare che si è subita una diffamazione. No, l'intimidazione passa direttamente per la cassa, rivolgendosi al tribunale civile, in modo da minacciare la messa in rovina di chi scrive. E cosi, stamane la cronista che ha messo in campo il fortunato blog "Mapero'", che racconta fatti e misfatti della politica abruzzese, si troverà in tribunale sotto il peso di una richiesta di ben 150mila euro, manco avesse offeso l'onore di Trump. La collega Lilli Mandara ha solo criticato il dottor D'Alfonso Luciano, agli atti presidente dell'Abruzzo, che evidentemente si considera protetto da una sorta di immunità passiva: per lui vale la lesa maestà. In questa storia di vilipendio abruzzese a dare fastidio sono soprattutto articoli sull'acquisto dei palazzi regionali e un project financing relativo all'ospedale di Chieti. I dubbi di Lilli Mandara sulle operazioni del governatore le varranno la riduzione in povertà se la magistratura dovesse condannarla; o la paura di essere di nuovo trascinata in giudizio se dovesse scrivere ancora sul suo blog. Niente timori, questo nostro Giornale d'Italia e' a sua disposizione per contrastare un governatore bisonte e illiberale. Venga, D'Alfonso, a chiamare a giudizio tutta Italia, compresi quelli che rilanceranno su Facebook, Twitter e ogni social network le mirabile della giunta abruzzese. Se punta ad un maxiprocesso, il governatore avrà il fatto suo. Nella sua posizione, presidente D'Alfonso, non incuta timore. La democrazia è fatta anche di critiche alle istituzioni. Lei, chiedendo soldi, non chiede verità, ma punta a seminare paura. Vergogna. fs"