Questa volta è stata presa di mira la telecamera, l'occhio elettronico che controlla il Guado di Carapollo. Così dopo le sbarre elettroniche è arrivato anche il momento della "morte", almeno i vandali questo vogliono, della precisissima telecamera che controlla gli accessi al Guado.
O una fucilata o una cartuccia a pallini o un colpo di fionda. Con una di queste mosse sarbbe stata distrutta, tre giorni fa, la telecamera che sorveglia l’accesso al guado di Carapollo. Ai residenti continua a non andare giù il fatto che quel passaggio sul fiume Tordino, che il Comune ha affidato alla Teramo Ambiente per farvi transitare i mezzi della società diretti al vicino centro di trasferenza dei rifiuti, sia vietato al transito dei cittadini della zona. E lo sarà ancora per decine di anni secondo la convenzione firmata con il Genio Civile.
I militari della compagnia hanno eseguito un accertamento sul posto e non hanno trovato bossoli: di qui la deduzione che a distruggere la telecamere sia stato o un fucile da caccia (i cui bossoli restano nell’arma dopo lo sparo) o una fionda caricata con pallini di metallo. Le ultime immagini riprese dall’impianto prima che il colpo lo disattivasse potrebbero essere decisive per arrivare all’autore del gesto. DISTRUTTA LA TELECAMERA CHE CONTROLLA IL GUADO DI CARAPOLLO CON UNA FIONDA O CON UNA FUCILATA
Questa volta è stata presa di mira la telecamera, l'occhio elettronico che controlla il Guado di Carapollo. Così dopo le sbarre elettroniche è arrivato anche il momento della "morte", almeno i vandali questo vogliono, della precisissima telecamera che controlla gli accessi al Guado.
O una fucilata o una cartuccia a pallini o un colpo di fionda. Con una di queste mosse sarbbe stata distrutta, tre giorni fa, la telecamera che sorveglia l’accesso al guado di Carapollo. Ai residenti continua a non andare giù il fatto che quel passaggio sul fiume Tordino, che il Comune ha affidato alla Teramo Ambiente per farvi transitare i mezzi della società diretti al vicino centro di trasferenza dei rifiuti, sia vietato al transito dei cittadini della zona. E lo sarà ancora per decine di anni secondo la convenzione firmata con il Genio Civile.
I militari della compagnia hanno eseguito un accertamento sul posto e non hanno trovato bossoli: di qui la deduzione che a distruggere la telecamere sia stato o un fucile da caccia (i cui bossoli restano nell’arma dopo lo sparo) o una fionda caricata con pallini di metallo. Le ultime immagini riprese dall’impianto prima che il colpo lo disattivasse potrebbero essere decisive per arrivare all’autore del gesto.

