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E' un po' di tempo che al vecchio ospedale sito in corso Porta Romana a Teramo si sta lavorando: dopo decenni di stasi in cui quell'immobile e' stato lasciato al completo abbandono ed alla rovina, oggi, il notarlo in mano agli operai per una sua possibile riqualificazione desta plauso. Esso ormai è veramente decrepito: intonaci decaduti ed ammuffiti per infiltrata umidità, tegole, cornicioni pericolanti e calcinacci che si staccano e cadono in strada, dalla parte del corso Porta Romana e di Circonvallazione Spalato, infissi diruiti e a pezzi, addirittura in alcune finestre essi sono mancanti del tutto. Ultimamente la grande nevicata di questo inverno gli ha inferto un colpo mortale cioè il crollo di una gran parte del tetto. Inoltre il finale lo hanno compiuto le forti scosse di terremoto che ci sono state a Teramo dallo scorso 24 agosto sino alle ultime quattro forti del 18 gennaio 2017 procurandogli profonde crepe. Detto ciò il Partito Comunista di Teramo è favorevole al tentativo di una sua possibile riqualificazione e ristrutturazione, anche perché fa parte della memoria storica di Teramo e nella nostra città dobbiamo imparare a conservare il patrimonio storico-artistico-architettonico urbano, anche perché troppo abbiamo distrutto, troppo abbiamo buttato a terra per ricostruire poi cosa? Esempi eclatanti in città ne abbiamo tanti: Piazza Dante, da piazza della cultura, da riconvertire a verde pubblico, a quella del parcheggio, la distruzione della collina dinanzi all'ospedale Mazzini, con un obbrobrio di parcheggio mai ultimato e mai ben rifinito. Progetti in itinere che vedrebbero la costruzione della casa dello studente in viale Crucioli e che prevederebbe la distruzione dell'ingresso principale del primo padiglione del complesso (e proprio quello c'è di tipico, poi che resta?), con l'abbattimento di tutte e quattro gli stabili dietro … per farci cosa? Il taglio di un binario della stazione ferroviaria e forse ci accingiamo ad accorciare gli altri due, per la costruzione di una piazza davanti alla stessa stazione, ponendo lo stesso scalo al servizio non dell'utente che parte ed arriva, che si troverà a salire o scendere dal treno sicuramente 400-500 metri prima, all'inizio o di fianco al parcheggio (ex scalo merci) … bensì all'ennesimo enorme centro commerciale che si andrà a costruire nell'area ex Adone. Domando se esiste un capoluogo di provincia al mondo che davanti alla sua stazione ferroviaria invece dei binari abbia una piazza … . Lo stesso detto “polo scolastico” da costruirsi in zona San Giuseppe, zona pericolosamente alluvionale, con la pretesa di abbattere mezzo vecchio stadio comunale, e dimenticando che lì ci sono le firme di più di 5.000 teramani che vogliono il mantenimento di quell'impianto con la sua riqualificazione e ristrutturazione per attività calcistiche che tanto utili sarebbero alla medesima città, altro che “Teramello”, altro che “Bonolis” a Piano d'Accio … . Alla luce di ciò il partito Comunista di Teramo condanna soprattutto quella politica affaristica che mette il pubblico in evidente e sproporzionato servizio del privato e denuncia le gravi affermazioni del Sindaco di Teramo e del direttore della A.S.L. di Teramo, quando affermano che per forza di cose, non standoci i fondi necessari per possibili rinforzature alle fondazioni dello stesso ospedale di Porta Romana, che potrebbero provocare troppo carico e peso sulle gallerie del Lotto Zero sottostanti, esso potrebbe essere abbattuto. In verità ai tempi della costruzione delle gallerie del Lotto Zero ricordo che si disse in qualche giornale della città che l'ospedale avrebbe avuto danni alla sua stabilità per quasi 10.000.000 di euro. Se veramente così fosse il Partito Comunista di Teramo, considerato che per ogni costruzione c'è la ideazione, la progettazione, la realizzazione si vadano a rivedere chi siano stati i progettisti, anche perché non si possono progettare gallerie o tunnel senza calcolare i volumi di sterro nella quantità necessaria a non arrecare danni a terreni o costruzioni soprastanti. Inoltre rigetta quel discorso mistificatorio e qualunquista che sia meglio spendere risorse per assumere personale medico e paramedico e macchinari negli ospedali che salvare quel vecchio stabile. Ebbene si diano meno sovvenzioni pubbliche alle cliniche convenzionate private, evitando quel parallelo depotenziamento e le stesse chiusure di interi reparti nella sanità pubblica abruzzese. In conclusione il Partito Comunista, stanco del continuo e continuato sacco cittadino, propone la collaborazione tra l'Ente Comune, la A.S.L. di Teramo, la stessa Regione ed altri Enti privati ad attivarsi in una collettiva e seria collaborazione, per la doverosa rimessa a norma dell'ospedale di Porta Romana. Teramo 31/5/2017=== Mario Ferzetti (Partito Comunista - Teramo)