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Sono tornati a chiedere tutta la verità su Giulia Di Sabatino, la giovane di Tortoreto trovata morta sotto ad un cavalcavia della A14 il 1 settembre del 2015. La famiglia di Giulia non si è mai rassegnata e in vista della probabile archiviazione del caso, ha dato vita ad una contenuta mobilitazione, questa mattina, dinanzi al Tribunale di Teramo. Un tranquillo sit-in sulla vicenda, per chiedere che la vicenda non venga archiviata mentre nel Palazzo di Giustizia i magistrati si riunivano riservandosi la decisione. «Esiste la concreta possibilità che il caso giudiziario di Giulia, ha detto la madre di Giulia venga chiuso con troppa facilità e senza nessun colpevole. Noi a gran voce diciamo no». Polemiche si sono sollevate da parte dei parenti alla richiesta di controlli di documenti da parte della Polizia: «Questa è giustizia?», ha detto la madre di Giulia. ASCOLTA LA MAMMA DI GIULIA IL GIUDICE SI RISERVA Si conoscerà solo nei prossimi giorni la decisione del gip Domenico Canosa sulla vicenda di Giulia Di Sabatino, la 19enne di Tortoreto morta dopo essere volata giù da un cavalcavia sulla A/14. Questa mattina, al termine dell'udienza in camera di consiglio in cui è stata discussa l'opposizione alla richiesta di archiviazione, il giudice si è infatti riservato di depositare il provvedimento nei prossimi giorni. La Procura di Teramo, che dopo la morte della ragazza aveva aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, aveva successivamente chiesto l'archiviazione per tutti gli indagati non ravvisando a loro carico alcuna responsabilità. Un'archiviazione contro la quale la famiglia della ragazza ha presentato opposizione attraverso il proprio legale, l'avvocato Antonio Di Gaspare, non credendo al suicidio.