“Non conoscevo personalmente la dottoressa uccisa ma tutte le persone che ho sentito mi dicono essere stata una persona completamente dedita al suo lavoro”. Mons. Michele Seccia, vescovo di Teramo-Atri, commenta al Sir (servizio informazione religiosa) l’uccisione dell’oncologa Ester Pasqualoni, avvenuta davanti all’ospedale di Sant’Omero.  “Un omicidio efferato – afferma il vescovo – che evidenzia come ci sia un’emulazione del male. C’è un senso di sconforto e restiamo allibiti davanti a questi episodi che descrivono un clima di violenza nel quale si tende ad agire d’istinto, piuttosto che usare la ragione”, prosegue Seccia che sottolinea come alcune volte i segnali di pericolo che anticipano questi eventi non vengano considerati come si dovrebbe, “fatti come questi non possono essere generalizzati né sottaciuti”. “Stiamo perdendo il controllo del senso dell’umanità e assistiamo alla svalutazione del senso della vita”, le parole del vescovo che si domanda da dove nascano questi fatti, “dall’arroganza?”, aggiungendo poi che “c’è da ripensare tutta l’educazione e le proposte di svago e divertimento, non solo per i giovani ma per tutta l’umanità”. Un omicidio, quello della dottoressa Pasqualoni, che fa il paio con altri fatti di cronaca nera che si sono registrati negli ultimi periodi nel teramano, ultimo solo in ordine di tempo l’omicidio per accoltellamento in strada ad Alba Adriatica, “tutto questo è motivo di sconforto per la nostra comunità ma, soprattutto, di preghiera”, la conclusione del vescovo. Mons. Seccia oggi alle 16,30 officerà i funerali di Ester Pasqualoni nella chiesa di Villa Mosca, una parrocchia a lei molto cara.