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Alla luce della sconcertante "lettera ai teramani", diffusa nella mattinata di oggi dai nuovi gestori del Teatro Comunale di Teramo, che rinnova considerazioni inaccettabili e accuse pretestuose, la Società Riccitelli, non avendo alcuna intenzione di accettare un confronto di questo livello, informa di averne trasmesso copia ai propri legali per le conseguenti valutazioni a difesa dell'immagine della stessa Società e soprattutto del diritto di tutti a una cultura libera da ogni imposizione e da porte chiuse. L'Acs in una lunga nota annuncia ed invita la Riccitelli a ritirare i manifesti perchè a Teramo ci sarà una sola stagione di prosa: la loro che gestiscono anche il Teatro Comunale. Ed ecco la note dell'Acs:

«Da sabato 1 luglio 2017 ACS Abruzzo Circuito Spettacolo è entrato in possesso delle chiavi del Teatro Comunale di Teramo iniziando una nuova avventura che durerà 6+6 anni e porterà la città intera a vivere il Teatro in maniera del tutto nuova, più attiva e partecipata, con un’offerta molto più ampia e di grande qualità, innescando un processo di rinascita economica e sociale.

Purtroppo la gioia e l’entusiasmo per questo nuovo inizio sono frenati da una situazione che, in totale incoerenza con quello che la legge stabilisce, sta minando la serenità di quella che dovrebbe essere una vera e propria festa non solo per ACS ma anche per la città e di tutti gli operatori culturali interessati a questo progetto di rinascita.

Per questo e per il rispetto dovuto a Teramo e ai teramani, è arrivato il momento di fare chiarezza.

Il primo punto da chiarire è che ACS gestirà il Teatro Comunale in virtù della aggiudicazione di un Bando pubblico, Bando che ha vinto grazie alla qualità e ampiezza della proposta culturale con le Stagioni di Prosa, Musica, Lirica, Danza, il Teatro ragazzi, le Residenze artistiche, il Teatro per le scuole, gli Eventi e grazie anche all’ambizioso progetto di riqualificazione e ristrutturazione dell’immobile, mirato a dare la dignità che un Teatro merita e che, grazie al progetto dell’ACS, potrà tornare ad essere il Teatro dei teramani.

Dunque suonano stonate le parole del Presidente della Riccitelli, Società che prima ha scelto di non partecipare al Bando in questione, e dopo in conferenza stampa dichiara: “Non voglio entrare nel merito delle scelte politiche che sono state fatte nell’affidare questa nuova gestione”. Ebbene, chiariamo a lui e a chiunque abbia dubbi in merito, anche se ci sembra assurdo doverlo fare, che in democrazia la gestione della Cosa Pubblica è regolata da leggi e assegnata attraverso bandi pubblici, e che nessuna scelta politica può essere fatta in tal senso.

L’aggiudicazione del Bando dà ad ACS autonomia nella gestione delle giornate, nella programmazione della stagione di Prosa e di tutte le altre attività, fatto salvo la disponibilità di dover riservare al Comune 25 giornate gratuite per attività istituzionali e non commerciali, compatibili con la programmazione del gestore.

Questo per dire che nulla sarebbe dovuto da ACS alla Società Riccitelli, eppure ACS ha tentato ugualmente sino in fondo di trovare un compromesso accettabile per entrambe.

Un secco e immotivato diniego è stata la risposta.

Fortunatamente molte invece sono le realtà del nostro territorio che hanno collaborato alla costruzione di una programmazione realmente condivisa: l’Istituto Braga, la Società Benedetto Marcello, il Coro Verdi, il Coro Santa Cecilia, il Coro Nisea, Teramo Nostra, Tersicorea Teramo, il Liceo Coreutico, l’Università di Teramo oltre ad artisti locali e ovviamente alle tante associazioni e agli enti prestigiosi che già collaborano fattivamente alle Stagioni e agli eventi programmati da ACS su tutto il territorio regionale.

Dal canto suo la Società Primo Riccitelli, in questi mesi, oltre alla totale chiusura, ha messo in atto una campagna mediatica falsa ed ingannevole; si è tentato, tra l’altro, di far credere che ACS volesse attuare una politica culturale egemonica e prevaricatrice.

Vogliamo chiarire a quanti sono stati fuorviati da queste mistificazioni, che tutto questo è FALSO!

Detto questo, di sicuro a qualcuno non è andato giù che la nuova gestione del Teatro cambi modalità, e se negli anni addietro a Teatro si sono avvicendati gestori “affittacamere” interessati esclusivamente agli incassi a giornata, da oggi si cambia!

ACS non è un apriporta, ACS ha una visione strategica, una progettazione artistica e degli obiettivi di crescita e di sviluppo culturale della città, e ha le professionalità, la capacità e soprattutto ha il DIRITTO di farlo.

In questi mesi, mentre ACS lavorava alacremente alla costruzione di un progetto realmente rivoluzionario e ricco come mai questa città ha visto, c’era chi tramava alle spalle, cercando appoggi politici, insinuando il falso e facendo proclami a danno di ACS e dei cittadini:

la Società Primo Riccitelli ha pubblicizzato la propria Stagione di Prosa presso il teatro Comunale di Teramo in maniera ingannevole, mettendo in atto una pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del Consumo, indicando persino le date degli spettacoli senza aver preso alcun accordo con il Gestore, non avendo chiesto neanche informalmente la disponibilità dei locali, e proponendo così un prodotto di fatto non disponibile, ingannando la popolazione e recando un danno economico e di immagine ad ACS.

Chiariamo oggi quindi, in maniera chiara e inequivocabile, dato anche lo stato dei lavori di programmazione ormai concluso, che l’UNICA STAGIONE DI PROSA 2017/18 che ospiterà il Teatro Comunale di Teramo, è quella dell’ACS.

Se in questi mesi, con la speranza di poter comporre una frattura dannosa e dolorosa, ACS ha taciuto la gravità di quanto accaduto, decidendo di mantenere una linea morbida e conciliante, oggi, data la situazione di evidente ostilità, ACS chiede alla Società Primo Riccitelli di rimuovere i manifesti con pubblicità ingannevole, le comunicazioni pubblicitarie in formato elettronico e qualunque altra divulgazione informativa con qualunque mezzo essa sia effettuata riguardante una Stagione di prosa al Teatro Comunale di Teramo per la stagione 2017/18 e diffida la Società e qualunque soggetto terzo a continuare nelle dichiarazioni mendaci fin qui fatte, annunciando fin d’ora che sarà costretta a difendersi legalmente nelle sedi opportune.

A chiusura un’ultima preghiera per i cittadini: non fatevi ingannare dalle lamentele di chi ha gestito per anni la programmazione della Prosa teramana in regime di monopolio e in situazione di grave conflitto di interessi; non crediate che la causa del declino e della perdita del riconoscimento ministeriale della Società Primo Riccitelli che per decenni ha beneficiato di importanti contributi pubblici e trattamenti di favore, sia ACS; lo è invece la prepotenza con la quale si credono acquisiti diritti che in realtà sono privilegi, lo è la boria che fa pensare di essere esentati dal dover seguire le vie legali per ottenere un diritto, lo è la sicurezza di poter contare sull’aiuto dei potenti, lo è l’orgoglio che fa scegliere di affondare pur di non nuotare insieme. Il CdA di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo».

Ed infatti la cosa è tanto vera che sarà un giudice a decidere chi avrà ragione. Il Comune di Teramo in ogni caso dovrà dire la sua e la dirà il Sindaco: domani.