Dopo oltre un anno dall’ultima inascoltata denuncia pubblica, nel silenzio e nell’immobilismo di un centrodestra che pensa solo alla sopravvivenza delle proprie poltrone, continuiamo a registrare l’inesorabile peggioramento del degrado e l’inaccettabile stato di abbandono della ex scuola Carlo Febbo di S. Nicolò a Tordino.
Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali Gianguido D'Alberto ed Antonio Filipponi.
Noi, dal canto nostro, ascoltando la volontà, le indicazioni i suggerimenti del territorio, abbiamo già in passato tracciato una strada da seguire, che torniamo a ribadire, per il bene della frazione di San Nicolò:
- l’intera zona, previa bonifica, va destinata “esclusivamente” a finalità pubbliche e collettive;
- l'immobile può essere utilizzato come palazzo civico e luogo decentrato di rilevanti servizi e può essere creato un centro di aggregazione per i giovani con la contestuale creazione di una biblioteca, di una sala polifunzionale destinata ad eventi ed incontri e di un punto di coordinamento per le varie e numerose associazioni;
- la riqualificazione e valorizzazione dell’area del campetto antistante l’ex edificio scolastico va finalizzata alla creazione di un'area verde pubblica attrezzata per i bambini e per le famiglie, che ad oggi continuano a non godere di uno spazio dignitoso adibito al gioco e al tempo libero.
L’inaccettabile vicenda dell’immobilismo sulla Carlo Febbo rappresenta di fatto solo la più eclatante delle gravi inadempienze di un’Amministrazione che ha abbandonato al proprio destino San Nicolò a Tordino e tutte le altre frazioni e i quartieri periferici del nostro territorio, ormai da tempo concepiti dal centrodestra teramano esclusivamente come terreno di conquista nel limitato periodo della campagna elettorale concludono D'Alberto e Filipponi.

