• FESTA AGRICOLA
×

Avviso

Non ci sono cétégorie
Dopo oltre un anno dall’ultima inascoltata denuncia pubblica, nel silenzio e nell’immobilismo di un centrodestra che pensa solo alla sopravvivenza delle proprie poltrone, continuiamo a registrare l’inesorabile peggioramento del degrado e l’inaccettabile stato di abbandono della ex scuola Carlo Febbo di S. Nicolò a Tordino. 
Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali Gianguido D'Alberto ed Antonio Filipponi.
            E così, nonostante le innumerevoli interrogazioni, segnalazioni e proposte dell’opposizione a otto anni dalla chiusura della scuola la situazione della Carlo Febbo non si è ancora sbloccata e davanti agli occhi indignati dei sannicolesi si mostra con sempre più desolazione uno 'spettacolo' indecoroso e vergognoso, figlio soprattutto della totale assenza di controllo, di programmazione e cura verso un bene collettivo che potrebbe invece trasformarsi in una opportunità preziosa per la comunità della frazione più popolosa.             La situazione di degrado all’interno della ex scuola è addirittura peggiorata, così come è diventato vergognoso lo stato, testimoniato dalle foto, dell’area esterna antistante, un punto di aggregazione su cui si sono formate generazioni di sannicolesi e che oggi è in totale, penoso, abbandono.             La totale inerzia e le false promesse dell’Amministrazione con ci portano nuovamente a chiedere con maggiore forza: che fine ha fatto la più volte annunciata validazione del progetto esecutivo, propedeutica alla gara e ai lavori? Esiste il rischio che gli inaccettabili ritardi possano incidere sullo stanziamento e sulla copertura finanziaria? Le risorse sono materialmente ancora a disposizione e sono sufficienti a coprire l’esecuzione dei lavori considerato anche l’impatto dei recenti eventi sismici? Per quale ragione non si ascoltano le esigenze e le proposte dei residenti della frazione mai coinvolta nelle scelte urbanistiche che la riguardano? Nelle more l’amministrazione intende continuare a condannare al degrado l’intera area e le zone limitrofe?             Noi, dal canto nostro, ascoltando la volontà, le indicazioni i suggerimenti del territorio, abbiamo già in passato tracciato una strada da seguire, che torniamo a ribadire, per il bene della frazione di San Nicolò: -  l’intera zona, previa bonifica, va destinata “esclusivamente” a finalità pubbliche e collettive; -  l'immobile può essere utilizzato come palazzo civico e luogo decentrato di rilevanti servizi e può essere creato un centro di aggregazione per i giovani con la contestuale creazione di una biblioteca, di una sala polifunzionale destinata ad eventi ed incontri e di un punto di coordinamento per le varie e numerose associazioni;
- la riqualificazione e valorizzazione dell’area del campetto antistante l’ex edificio scolastico va finalizzata alla creazione di un'area verde pubblica attrezzata per i bambini e per le famiglie, che ad oggi continuano a non godere di uno spazio dignitoso adibito al gioco e al tempo libero.        
        L’inaccettabile vicenda dell’immobilismo sulla Carlo Febbo rappresenta di fatto solo la più eclatante delle gravi inadempienze di un’Amministrazione che ha abbandonato al proprio destino San Nicolò a Tordino e tutte le altre frazioni e i quartieri periferici del nostro territorio, ormai da tempo concepiti dal centrodestra teramano esclusivamente come terreno di conquista nel limitato periodo della campagna elettorale concludono D'Alberto e Filipponi.