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«Nuova Giunta. E' necessario aprire un dibattito su questo argomento». Lo ha chiesto Gianguido D'Alberto in apertura di consiglio comunale, questa mattina, a Teramo. Ma il presidente del consiglio comunale ha stoppato la richiesta di D'Alberto (che ha annunciato la costituzione di un nuovo gruppo consiliare: Insieme Possiamo) ed ha dato la parola subito al Sindaco: «Il consigliere D'Alberto forse mi voleva porre in una condizione di difficoltà ma non è così - ha replicato Brucchi - Teramo ha bisogno di un Sindaco. Io sono pronto a qualsiasi cosa sia se si dovesse votare la sfiducia sia se si riuscisse ad andare dal notaio perchè io governo in maniera seria. Il discorso è: questa città ha bisogno di un Sindaco? Ci avete provato per ben due volte a mandarmi a casa e non ci siete riusciti, magari la terza volta...forse sto poco su facebook...cosa volete rimproverarmi?». Presta l'altro braccio a D'Alberto anche il consigliere Vincenzo Falasca: «Ritengo opportuno che bisogna discutere della crisi che c'è stata perchè questo porterebbe a capire cosa dobbiamo fare. Io sono d'accordo con D'Alberto che occorre fissare una discussione attorno a questo argomento.». Il presidente Milton Di Sabatino ha detto che lo si farà in una data specifica ancora da fissare. Paola Cardelli si è arrabbiata ed ha chiesto che si parli della crisi in corso. «Siete ingestibili, un briciolo di correttezza», ha chiesto il presidente Di Sabatino togliendo la parola a tutti. «Siamo rassegnati al degrado della nostra città - ha esordito Gianluca Pomante - siete una pessima giunta perchè non rispondete mai alle domande che vi vengono fatte. E allora chiedo: che fine ha fatto la cultura a Teramo? Team, costi della spazzatura, assunzioni e conguagli. Perchè l'ingegner Stirpe è stato licenziato? Che fine hanno fatto i rimborsi dell'Enel? E' vero che l'anticipazione di cassa supera i 20 milioni di euro? Chi pagherà i danni ai commercianti di Corso San Giorgio? Che fine ha fatto la manutenzione? E' vero che i cantieri vengono gestiti con pochi operai per risparmiare?». Una raffica di domande quelle di Pomante che ha destato perplessità in consiglieri che hanno preferito parlare anzicchè ascoltare: «che intenzione avete per togliere e ripulire i muri della città? Che fine ha fatto la sicurezza della città? quando avete intenzione di risolvere la questione dell'indice di vulnerabilità delle scuole, quando inzieranno i lavori del castello della monica? Gli impianti sportivi abbandonati...quando pensate di iniziare a fare qualcosa per Teramo? quando iniziate a vergognarvi?». Insomma una raffica di domande che solo per rispondere il consiglio doveva durare tutto il giorno: «Questa città non ha bisogno di voi - ha concluso Pomante-  anzi siete diventati dannosi...». Brucchi si è alzato ed ha replicato: «Io le risposte le ho tutte. Lei non vive in questa città perchè non conosce le problematiche di Teramo». Cita la Bibbia il Sindaco: «Quando giudichi gli altri stai giudicando anche te stesso e dunque...a proposito di cultura - Brucchi dice - cosa vuol dire la parola cultura...Pef della Team abbiamo risposto tante volte così come sui costi dello smaltimento...anche la questione della vulnerabilità degli edifici scolastici è stata più volte discussa. Progetti europei? dobbiamo fare di più. Non giova a nessuno dipingere Teramo come il posto più brutto dove viviamo Dura la replica di Pomante al Sindaco: «Vi candidate a città della cultura in maniera indegna in una città che la cultura non l'ha mai fatta. Cominciate a viaggiare per capire cos' è la cultura in altri paesi, Informatevi prima di candidarvi a città della cultura. Matera si è candidata ed ha lavorato otto anni prima per valorizzare la città. Teramo si puo' candidare solo a Città della Birra». Stimolato sui lavori del corso ma anche sul futuro dell'Amministrazione, Brucchi ha spiegato a Vincenzo Falasca: «Il Sindaco a tempo non lo faccio. Io non sono d'accordo e pensare che devo andare a casa una volta approvato il bilancio. Non ci sto ad arrivare ad ottobre, approvare il bilancio e far cadere l'Amministrazione. Io questo concetto l'ho chiarito con Paolo Gatti (che l'avrebbe detto in una trasmissione televisiva). Per approvare il bilancio occorrono 17 consiglieri e qualcuno dovrà condividere questo percorso. Credo che deve prevalere un tema: "di cosa ha bisogno questa città"». Gianguido D'Alberto ha attaccato Brucchi sulla crisi al comune di Teramo: «Se arriverà un commissario questo sarà figlio di una mancata gestione. E poi ci spieghi perchè ha dato la delega da vice sindaco a Dodo. State scaricando sul futuro tutte le responsabilità della vostra gestione amministrativa. Piazza Dante ad esempio, siamo riusciti ad avere la polizza fidejussioria di una società maltese. Siete in grado di dire oggi se su via Longo si va avanti o no...il teatro romano...sa che la convenzione con i progettisti non è ancora stata sottoscritta, il Put che fine ha fatto, due anni fa fu consegnato un cd e poi basta...ecco la città che ci state lasciano, una città in uno stato di macerie». Brucchi risponde: «Mirella Marchese ha svolto un ottimo lavoro ma ci puo' stare nella storia di un'amministrazione che si cambi il vice sindaco...- spiega il Sindaco - mentre la Marchese passeggia in aula in abito rosso - la Marchese avrà un sicuro futuro politico al di là del ruolo di vice sindaco. Io sono il socio della Te.Am e come disse tempo fa anche Ranalli mi sono tolto anche la delega alla Te.Am».