• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie
I Presidenti degli AATTCC - Vomano e Salinello, Franco Porrini e Francesco Sabini, sono tesserati Federcaccia per cui appare più che comprensibile il silenzio nel quale sono rimasti finora la Federcaccia Abruzzo e per essa il suo Presidente Ermanno MORELLI, atteso che tutte le iniziative che hanno portato all’attuale stato di cose sono frutto della gestione (chissà fino a che punto autonoma!!!) dei suoi due tesserati. Il “padre di famiglia” ha taciuto fino a quando l’operato dei propri “figliuoli” è rimasto indisturbato nonostante le denunce di irregolarità segnalate da più parti e non ultima dalle G.AD.IT. i cui esiti sono stati accettati, in ogni caso, senza clamori. Un ostacolo al “modello di gestione della fauna” rappresentato da un pronunciamento del TAR (seppur in via cautelare) e l’aver evidenziato ciò nell’ambito dell’annoso e grave problema del sovraffollamento della popolazione dei cinghiali e dei danni che ne derivano, invece, hanno scatenato l’ira funesta del Presidente Morelli che ne ha riservate per tutti. Sorprende che il Presidente di un’importantissima Associazione Venatoria da una parte, con propri proclami, invochi il rispetto delle regole e poi, dall’altra, con aspri articoli pubblicati sui quotidiani, contesta la programmazione che - per ovvie ragioni - tiene conto di tutti gli aspetti (normativi, ecologici, economici, risarcitori ecc.), che derivano dalla gestione della caccia scarsamente efficace del cinghiale, e le decisioni di un Organo giudicante che collima con una posizione assunta da tempo dalle Istituzioni preposte e da altre Associazioni. Stupisce l’irriverenza con cui lo stesso rappresentante - forse unico caso – offende figure istituzionali e pubblici dipendenti pubblicamente come se fosse il depositario di tutte le verità o se fosse onnisciente. Sembra come il soldatino che durante la marcia andava “fuori passo” e si lamentava che gli altri non lo seguivano. Sorprendente, molto sorprendente, appare poi l’animo ambientalista che il Presidente sventola per l’occasione e gli appelli che rivolge in tal senso. Trascura, però, le ragioni che hanno portato allo stato attuale delle cose ed alla predisposizione ed all’attuazione del contestato piano di contenimento dei cinghiali, a partire dall’introduzione in Italia nell’immediato secondo dopoguerra, per soli fini venatori, del cinghiale centro-europeo, una specie estranea alla fauna italica (si noti che il cinghiale di origine centro europeo che è più prolifico, più esigente e meno controllabile del cinghiale maremmano che, invece, popolava solo alcuni tratti della penisola italiana) e al mancato effettivo ed efficace controllo della specie (indispensabile per la mancanza di efficaci predatori naturali in grado di contrastarne la diffusione), che ingenti danni ha provocato e continua a provocare alle colture agricole e non solo. Dimentica inoltre che il piano di controllo, predisposto con le attuali procedure e sulla scorta delle sempre crescenti esperienze e disponibilità di dati, ha ricevuto l’approvazione delle Autorità e degli Istituti competenti. Dimentica anche che in precedenza sono state attuate azioni per il controllo della volpe. In quella circostanza quale posizione è stata tenuta dai vertici degli AATTCC e da quelli della Federcaccia in nome di quell’”animalismo” tanto dichiarato? A memoria non ci sembra di ricordare una presa di posizione avversa come in questo caso, ma se la Federcaccia, gli AATTCC e i loro vertici hanno assunto iniziative contrarie e lo dimostrano, faremo pubblica ammenda. In caso contrario, è spontaneo pensare che si tratti di uno spirito animalista di facciata, di pura convenienza; e allora si andrebbe alla ricerca delle ragioni di tale spirito che emergerebbero con una semplicità disarmante: con l’introduzione del cinghiale medio europeo, infatti, è stato aperto il più redditizio allevamento di cinghiale in cui gli oneri di allevamento ricadono quasi esclusivamente sulle spalle degli agricoltori, che poco possono di fronte ad una tale invasione, mentre i benefici dell’impresa sono solo per i cacciatori e, peggio ancora, per i bracconieri, che da tale situazione traggono il massimo profitto con il minimo investimento. Vista la replica di Ermanno Morelli, vi è da pensare che il nostro precedente richiamo all’intelligenza del buon padre di famiglia, continua ad essere trascurato ed assistiamo a lezioni di moralismo che, onestamente, riteniamo di non poter accettare e rimandiamo a mittente. Circa le affermazione rese nei confronti dell’Associazione GADIT di cui mi onoro essere il Presidente ricordo, al Presidente Morelli, che le Guardie Ambientali G.A.DIT. hanno come scopo statutario proprio quello della difesa dell’Ambiente , degli Animali e della Fauna selvatica, nonché la Tutela delle biodiversità, la materia venatoria e l’annessa vigilanza che rientrano pienamente nel nostro operato e lo invito nella nostra sede associativa per la pertinente documentazione. Devo necessariamente precisare che non corrisponde assolutamente al vero neanche quanto dichiarato dal Sig. MORELLI sulle questioni personali, al quale probabilmente sono state riferite cose del tutto irreali, infatti: né il sottoscritto e neppure Ercole Ezio sono stati MAI e sottolineo MAI cacciati da nessuna associazione. Il sottoscritto NON è mai stato tesserato Federcaccia, (forse può darsi in una precedente vita che non ricordo), e non vorrei ulteriormente rattristire il Presidente Morelli portandolo a conoscenza del fatto che ahimè NON sono mai stato Cacciatore ne tantomeno sono possessore di Licenza di Caccia! Forse questo gli è sfuggito! Circa la mia tessera con Arcicaccia, Enalcaccia ed Italcaccacia, con cui sono rimasto in buoni rapporti personali con i rispettivi Presidenti, oltre ripeto a non essere stato mai cacciato da nessuna di queste associazioni, ricordo al Presidente Morelli che la legge sulla caccia 157/92 art. 1 c. b dispone che la vigilanza venatoria è affidata “alle guardie volontarie delle associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale nazionali”, quindi bisogna far parte di un’associazione venatoria o ambientalista per fare vigilanza. Morelli forse dimentica anche il fatto che in quegli anni la G.A.DIT non esisteva, e se non ricordo male, non vi erano altre associazioni Ambientaliste che avevano Guardia Caccia. Tantomeno non corrisponde al vero che il sig. Ercole Ezio, sia stato “cacciato” da alcuna Associazione, Federcaccia compresa, pertanto invitiamo caldamente il sig. Morelli prima di diffondere notizie fuorvianti di re-informarsi meglio!! Circa la grave accusa di aver minacciato alcune persone dopo le loro dimissioni formulata dal Presidente Regionale e Provinciale Federcaccia MORELLI all’Associazione da me presieduta e riporta qui di seguito “Un’associazione dove alcune persone che credevano nell’ambientalismo si sono dimesse quando hanno capito che erano solo a sostegno del presidente che andava in accordo con un funzionario regionale dell’ufficio caccia. Dopo le loro dimissioni (abbiamo le prove) sono stati anche minacciati di non raccontare in giro cosa avevano visto.” , sarà il caso che il sig. MORELLI esponga le prove di quanto afferma poiché della azione Diffamatoria dello stesso sarà a breve investita la Procura della Repubblica di Teramo. Concludo infine circa l’affermazione sempre del Presidente Federcaccia circa l’operato della GADIT e dei “Verbali fatti a cacciatori, censitori di beccaccia, che erano stati autorizzati dagli Atc e che poi sono stati archiviati”, purtroppo faccio veramente fatica a comprendere dove acquisisca queste fandonie dato che i verbali elevati dalla GADIT tutt’oggi sono ancora pendenti poiché non sono stati ancora vagliati dall’ufficio preposto, (considerato anche il mio colloquio avvenuto alle ore 10.00 di questa mattina con il funzionario competente Provinciale – Ufficio verbali) e pertanto NON SONO STATI ARCHIVIATI. Forse, questo articolo piovuto a ciel sereno vuole essere una nuvola per mascherare il disastroso risultato ottenuto e naufragato dal ricorso al TAR che ha rigettato la richiesta di sospensiva formulata dagli ATC!     IL Presidente G.A.DIT F.to ERCOLE Gaetano