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Che il licenziamento del segretario provinciale della Fiadel, Massimo Di Carlo, da parte della società Teramo Ambiente, fosse illegittimo, pretestuoso e lesivo dei diritti sindacali, lo avevamo sostenuto fin da subito. Ora a confermarlo è il Tribunale di Teramo che, con la sentenza del 31 luglio 2017 a firma del giudice del lavoro Maria Rosaria Pietropaolo, ha ordinato alla TeAm di reintegrare immediatamente sul posto di lavoro il proprio dipendente nonché segretario provinciale della Fiadel e componente della RSU aziendale. Per il giudice a nulla sono valse le motivazioni addotte dalla TeAm: impossibile identificare in Massimo Di Carlo l'autore di alcuni commenti pubblicati, tra il 2014 e il 2015, sul sito www.certastampa.it e ritenuti dalla TeAm offensivi e denigratori. Non solo, il  giudice ha valutato come tutt'altro che diffamatori e lesivi dell'immagine aziendale altri commenti, sempre pubblicati sulla medesima testata on line, e partiti da una linea internet in uso  alla moglie  del segretario Fiadel. Circostanza però che, come più volte sostenuto dallo stesso nostro dirigente, e come confermato in sentenza, non consente di attribuire automaticamente a Di Carlo la paternità di quei commenti. Dirigente sindacale al quale, è bene ricordarlo, incredibilmente la TeAm ha negato di prendere visione del fascicolo aperto a suo carico in sede di procedimento disciplinare, anticamera del licenziamento. Per dovere di cronaca ci sembra opportuno precisare che il Sig. Di Carlo non ha mai scritto quei commenti sul web, difatti un hacker potrebbe essersi introdotto nell’utenza come del resto è  accaduto ad una signora di Senigallia dalla cui utenza sarebbero partiti altri commenti  nei confronti della TE.AM. La sentenza del Tribunale di Teramo smonta ogni accusa avanzata dai vertici TeAm ed arriva a distanza di oltre dieci mesi dal licenziamento del nostro segretario provinciale, scattato senza preavviso il 14 settembre 2016. E’ del tutto evidente che la TeAm, in questi mesi, non abbia affatto provato la titolarità o la riconducibilità al segretario Fiadel degli indirizzi IP ed e-mail utilizzati dal “commentatore” Alibrando. Fin da subito la Fiadel è intervenuta nel merito dei fatti, evidenziando come quel provvedimento di licenziamento voluto dall'allora ad Luca Ranalli ed avallato dal presidente del Cda Pietro Bozzelli, fosse del tutto infondato e pretestuoso tanto da farci credere che si fosse colta l’occasione per punire un lavoratore scomodo, un rappresentante dei lavoratori anche membro della R.S.U. aziendale molto attivo nel segnalare disfunzioni e problematiche. Finalmente si chiude una paradossale vicenda, una tristissima pagina per i diritti sindacali e per i diritti dei lavoratori. Il segretario Fiadel può tornare finalmente a svolgere la propria attività professionale e sindacale in TeAm, lo ha deciso un giudice.
Ora chi pagherà i costi di questi licenziamenti i cittadini di Teramo oppure ci sarà come speriamo un azione di responsabilità nei confronti dell*ex A.D. La Fiadel si congratula con il proprio segretario e  ringrazia l’Avv.Giunco, l’Avv. Luca Salvoni che ha curato la parte penale e lAvv. Raffaele Guarna Assanti Dominus dello Studio Legale GA & Associati che coordinato e supervisionato l’attività difensiva. Questa O.S., dal canto suo, si riserva la possibilità di adire in ogni sede, nessuna esclusa, e contro chiunque per la tutela dell’immagine, dell’onorabilità nonché delle libertà e prerogative sindacali I Coordinatori Regionale Lazio Abruzzo I.A. Massimo Cicco
Giacomo Meschini