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L'amore scoppiato da un annetto circa tra l'on. Paolo Tancredi e il consigliere regionale Paolo Gatti ha registrato il primo incidente di percorso politico tutto giuliese ma non è detto che si fermi qui il metodo da "prima repubblica" che i due stanno portando avanti in perfetta sintonìa apparentemente di schieramenti politici diversi ma nei fatti sono la stessissima cosa.
Basta leggere il Centro di stamattina per capire l'inciucio che si è consumato all'Ente porto con la nomina di un esponente di fede gattiana giuliese che ha lasciato senza parole (nella foto sopra: Charolla, Gatti e Costantini) .
Si legge sul Centro:
«Centrodestra diviso sulla nomina all'Ente porto. Il coordinamento comunale di Forza Italia, attraverso Jwan Costantini, esprime soddisfazione per la nomina di Francesco Chiarolla a membro del consiglio di amministrazione dell'Ente in rappresentanza di tutte le opposizioni. Nella nota si fa anche riferimento ad «una scelta condivisa pienamente con le altre forze politiche di centrodestra». Evidentemente così non è per Linea Retta e per il suo capogruppo Fabrizio Retko, che stizzito replica: «Il consigliere Alberto Di Giulio e il sottoscritto sono gli unici rappresentanti di centro destra in consiglio comunale e non ci è stato chiesto nulla di nulla su quella nomina. Prima parlano di unità e poi agiscono di soppiatto. Vorremmo proprio sapere da chi è stata condivisa quella indicazione, senza nulla togliere a Chiarolla». Il capogruppo di Linea Retta non ha mezzi termini: «Dico ai cosiddetti politici teramani che la misura è colma e che dovrebbero stare alla larga da Giulianova dove non sentiamo la necessità di assistere a comportamenti viscidi e da prima repubblica». Conclude Retko: «Da oggi il nostro obiettivo è quello di far scomparire il simbolo di Forza Italia dalla città».La spaccatura in atto nel centrodestra si rende ancor più palpabile con l'intervento sul caso anche da parte della lista GiuliaNova, che ribadisce: «Siamo sempre più convinti di un progetto per la creazione di un polo civico per le prossime amministrative. Come volevasi dimostrare la decisione di candidare Chiarolla all'Ente porto è stata presa dai vertici teramani senza coinvolgere le forze di opposizione. Non critichiamo assolutamente la scelta del candidato, ma il pessimo metodo adottato tra pochi intimi che nulla hanno a che fare con la nostra città».
Questi i fatti riportati in maniera perfetta dal quotidiano intervistando colui che qualcosa in merito su questo brutto epissodio a firma Ap e Forza Italia avrebbe dovuto dire e cioè l'avvocato Retko.
Chi invece se ne lava le mani su questa  storia è il Sindaco Mastromauro che invece sostiene sulla nomina di Chiarolla: «Non ero presente alla riunione. Avevo altri impegni. Da quanto ho appreso, il nuovo componente del CDA è espressione della Regione, indicato dall'assessore Pepe (il quale smentisce e spiega che la nomina  è stata condivisa dai sindaci presenti). Per ciò che concerne la parità di genere (che è una questione che si apre adesso essendo tutti i componenti uomini), che pure avevamo sollevato nella precedente riunione, pare che non si applichi ai consorzi». Ma la questione è tutta da verificare.