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Scrive stamattina il Centro a proposito di Teleponte. «Lo schermo è nero, come nero sembra essere il futuro della storica emittente televisiva teramana. Dal pomeriggio del 16 agosto sul canale 15 del digitale terrestre non viene irradiato alcun segnale e anche il sito internet della tv teramana non è più aggiornato dalla stessa data. Mercoledì scorso i dipendenti - giornalisti e tecnici - hanno ricevuto un sms con cui sono stati informati che sono considerati in ferie a tempo indeterminato, un'espressione che di fatto non significa nulla - nessun contratto prevede ferie a tempo indeterminato - se non che la situazione sembra particolarmente difficile. Non è la prima vota che Teleponte è costretta a sospendere le trasmissioni: in altre occasioni era accaduto che non era stato pagato il dovuto alla società editrice dell'emittente pescarese Tvq, che di Teleponte è il "provider", cioè fornisce il segnale sul canale regionale dietro pagamento di un canone. Sembra che anche questa volta il problema sia dipeso da un ritardo nei pagamenti, ma la proprietà dell'emittente - la Fin Television di cui è amministratore unico Chiara Morrone - anche nei momenti di maggiore difficoltà non aveva mai messo in "ferie forzate" i dipendenti, così come è stato fatto tre giorni fa tramite il messaggio inviato dalla direttrice Serena Suriani. Un segno abbastanza chiaro che la situazione non appare risolvibile in tempi brevi, anche se è questo che si augurano i tanti affezionati ascoltatori dell'emittente teramana. L'anno scorso Teleponte rimase oscurata per quasi quattro mesi, per riprendere le trasmissioni dopo una lunga trattativa con il "provider" Tvq, uno sciopero dei dipendenti rimasti senza stipendio e, soprattutto, dopo che la Fin Television aveva presentato al tribunale una richiesta di concordato preventivo in continuità aziendale». A quanto sembra della difficile situazione che si è venuta di nuovo a creare su Teleponte pare vogliano "approfittare" due cordate già pronte a dialogare con il tribunale: una farebbe capo al commerciante Cifoni di Teramo ed un'altra ad un imprenditore di Montorio in qualche modo riconducibile al consigliere regionale Paolo Gatti. Come finirà? Solo il Tribunale potrà sancirlo. Tutto l'interesse di questi imprenditori pare essere concentrato sull'accaparramento del canale 15 unico motivo che muoverebbe tutto l'interesse in un periodo come questo prossimo ad elezioni politiche, regionali e probabilmente anche comunali a Teramo città.