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«Lo hanno cacciato in un modo barbaro ma non finirà qui». Parole determinate e chiare quelle del segretario provinciale del Pd Gabriele Minosse che scende in campo in difesa di Gabriele Viviani cacciato dalla commissione di garanzia interna del Pd per violazione del codice etico del partito, a seguito delle frasi sul tema dell’immigrazione scritte a fine agosto sulla propria bacheca di Facebook e poi cancellate. «Sono vicino a Gabriele Viviani - dichiara Minosse - moralmente e politicamente. In questo atteggiamento messo in campo dal regionale ci leggo una chiara manovra di qualcuno in vista dei congressi. E' assurdo che una persona venga espulsa in questo modo». Poi Minosse continua: «Ci sono state manovre poco chiare all'interno delle quali il Pd regionale è entrato a gamba tesa». Minosse prosegue riferendosi a Dino Pepe nominato commissario del Pd di Alba Adriatica: «Non è una persona che può ricoprire tale ruolo - dice - dietro a questa mossa c'è un disegno politico che non gli riuscirà». Come noto, entro il 25 settembre occorre presentare le liste per poi rinnovare gli organi e i circoli il 22 ottobre e per questo motivo non avrebbe alcun senso tale commissariamento affidato all'assessore regionale all'agricoltura che avrebbe rapporti difficili proprio ad Alba Adriatica. Minosse si augura che Viviani faccia ricorso per rientrare a testa alta nel Pd visto il "modo barbaro con il quale è stato cacciato". Oggi infine, appena si è diffusa la notizia, sono state tante le telefonate e i messaggi di solidarietà arrivati a Viviani. Ieri sera lo stesso Viviani ha fatto il punto della situazione a cena a Giulianova con il capogruppo regionale del Pd Sandro Mariani definendo il piano d'azione contro la manovra di Dino Pepe perchè la questione non finirà di certo qui assicurano i vari interessati alla vicenda.