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Slow Food replica alle accuse lanciate nei giorni scorsi da Marcello Schillaci (guarda qui) e la fiduciaria della Condotta Slow Food di Teramo Marcella Cipriani scrive: «Siamo costretti, nostro malgrado, ad intervenire in merito alla inutile polemica sulla mancata segnalazione di ristoranti di Teramo città nella guida “Osterie d’Italia” per chiarire alcune questioni per correttezza nei confronti dei soci della Condotta Slow Food Pretuziana di Teramo e di tutti i cittadini teramani. Corre l’obbligo chiarire che la guida Osterie d’Italia, edita da Slow Food Editore, di cui è stata pubblicata l’edizione 2018 pochi giorni fa, è affidata a professionisti che ne curano l’edizione selezionando e inserendo i ristoranti meritevoli del riconoscimento in modo assolutamente autonomo, indipendentemente dalle condotte locali. Il Signor Marcello Schillaci dice di parlare per nome e per conto dei ristoranti teramani di ART associazione che, leggo sul sito web, è costituita dai ristoranti l’antico cantinone (chiuso) il Duomo (chiuso), i carati di Bacco (chiuso), l’enoteca centrale e la cantina di Porta Romana; ne deduco per tanto che il Signor Schillaci non rappresenta la categoria dei ristoratori teramani e parla per nome e per conto proprio. In merito, invece, alla vicenda ricordata dal Signor Schillaci della denuncia che egli presentò contro Giorgio Chiarini e Luigi Ponziani, rappresentanti della condotta di Teramo, essa si è rivelata talmente priva di fondamento che è stata prontamente archiviata dal giudice. Giusto per smentire l’accanimento di slow food nei confronti della cucina e della ristorazione teramana, ricordo che su un quotidiano locale la condotta Pretuziana di Teramo ha curato per tutto il 2016 una rubrica quindicinale che presentava storia, tradizione, proprietà e guida all’acquisto di prodotti tipici della provincia teramana. Senza voler menzionare tutte le attività che la condotta locale porta avanti per la valorizzazione dell’inestimabile patrimonio materiale ed immateriale della città, seppur con grandi difficoltà di interlocuzione, ricordo soltanto che la Condotta Pretuziana Slow Food ha presentato un documentario sul piatto più significativo della cucina teramana, le virtù, nel Padiglione di Slow Food all’interno dell’area EXPO, realizzato con proprie risorse e senza alcun contributo; che nel 2016 l’Uva Montonico, vitigno in via di estinzione della provincia teramana, ha ottenuto il riconoscimento di Presidio slow food; e che sta lavorando per portare nel periodo natalizio i produttori locali danneggiati dal terremoto al prestigioso mercato alimentare “borough market” di Londra. Cogliamo l’occasione per fare le congratulazioni ai ristoranti della provincia che sono stati segnalati dalla Guida Osterie d’Italia 2018, ottenendo meritatamente la chiocciolina slow food, Pervoglia di Castelbasso, Zenobi di Colonnella, Borgo Spoltino di Selva Alta di Mosciano Sant’Angelo e la Vecchia Marina di Roseto degli Abruzzi. Il Signor Schillaci dovrebbe, nel suo giorno di chiusura, visitare questi ristoranti segnalati e darsi da solo le spiegazioni che cerca dalla condotta Pretuziana Slow Food di Teramo», conclude Marcella Cipriani.