
- 1) l’introduzione dell’imposta solo a Roseto renderebbe l’offerta turistica rosetana meno competitiva deviando i flussi turistici verso quei Comuni limitrofi che non la prevedono. Solo nell’ipotesi che tutte le località balneari del teramano adottassero l’imposta e lo facessero in maniera omogenea, con regolamento e tariffe uguali per tutti, si potrebbe avviare una discussione a favore dell’imposta di soggiorno. Ma gli altri Comuni costieri della provincia di Teramo pare che, giustamente, non abbiano alcuna intenzione di introdurre questo dannoso balzello in un momento così difficile e di crisi economica non solo per il settore turistico;
- 2) la priorità di Comuni ed operatori è quella di attrarre i turisti, non di tassarli. L’imposta di soggiorno pubblicizzerebbe in modo negativo il nostro territorio in cui il vero motore trainante dell’economia locale è il turismo;
- 3) mentre a Roseto si vuole introdurre, il dibattito politico nazionale è incentrato sull’eliminazione dell’imposta di soggiorno soprattutto nel momento in cui si sta cercando di attuare una politica rivolta alla valorizzazione della “destinazione” Italia per rilanciare il turismo del nostro paese;
- 4) chi intende discutere nel mese di Ottobre sull’introduzione dell’imposta di soggiorno probabilmente non è a conoscenza che l’attività di promozione avviata dagli operatori per il 2018 è già in fase avanzata sia per quanto riguarda la partecipazione alle fiere turistiche, (a partire dal TTG Incontri di Rimini che si terrà dal 12 al 14 Ottobre), sia per accordi già firmati con tour-operator e
gruppi di villeggianti, sia per i listini prezzi già comunicati e il materiale stampato da utilizzare per la
promozione;
5) le aspettative sulle entrate previste nelle casse comunali di Roseto con l’introduzione dell’imposta
di soggiorno, (in realtà meno della metà di quelle preventivate dall’Amministrazione Comunale), sarebbero notevolmente inferiori al danno di immagine che ne riceverebbe il turismo rosetano e l’intero settore, le aziende che vi operano, i lavoratori interessati che sono oltre duemila molti dei quali rischierebbero il proprio posto di lavoro, l’indotto rappresentato da fornitori, artigiani, ecc...;
Iniziative alternative che l’Amministrazione Comunale intendesse avviare per evitare l’introduzione dell’imposta di soggiorno e contribuire alla soluzione di problematiche cittadine sia nell’ambito turistico che dell’arredo urbano e in altre attività di manutenzione, come già detto potranno contare sul contributo degli operatori turistici di Roseto che, anche in questo caso, non si tireranno indietro come, peraltro, già dimostrato in passato.