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Sull'ipotesi concreta di una delocalizzazione della sottostazione Enel della Cona, occorre fare chiarezza, perchè i cittadini debbono avere le giuste e corrette informazioni. Dai dati e documenti risulta in maniera inequivocabile che i promotori della redazione di un progetto di massima (depositato in Regione nel maggio 2017) e delle relazioni intrattenute con la Regione Abruzzo sono stati i residenti del rione, degnamente rappresentati dal Comitato di Quartiere della Cona e dal suo Presidente. Precedentemente il Comitato, precisamente il 9 aprile 2016, aveva organizzato sul tema un convegno a cui partecipò il Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, che, con un intervento molto applaudito, dichiarò che la delocalizzazione dell'importante detrattore ambientale era un ambizioso obiettivo per l'Ente da lui presieduto, perchè avrebbe eliminato importanti criticità ambientali, urbanistiche e sanitarie. Pertanto, promise che si sarebbe impegnato personalmente per la ricerca di finanziamenti e ad interventi sui vertici dell'Enel e della Terna per la ricerca di ua soluzione condivisa. La rimodulazione del Masterplan di €10 mln ha favorito l'attribuzione della somma di € 2,5 mln (DRG n.418 del 28/07/2017) a vantaggio  del trasferimento della centrale elettrica. In questo senso si sono adoperati anche l'assessore regionale Dino Pepe ed il consigliere Luciano Monticelli. Da queste informazioni si può rilevare come nessun altro soggetto, se non il Comitato di Quartiere e la Giunta Regionale, è stato protagonista in questa prima fase dell'intervento. La seconda fase è appena iniziata con un'ulteriore azione di D'Alfonso nei confronti di Enel-Terna e del Comitato di Quartiere, con l'indizione di un convegno che si terrà a Teramo, presso l'Istituto C.Forti, nel giorno di sabato 21 ottobre p.v., alle ore 10,00. Questi sono i fatti inconfutabili. Se qualcuno adesso vuole salire su un treno in movimento, sarà ben accolto come dovere istituzionale (meglio tardi che mai). I cittadini però hanno il diritto ed il dovere di conoscere le verità. Ci preme inoltre ribadire che  15 anni ininterrotti di governo di centrodestra a Teramo con 6 anche ai vertici della Regione non hanno portato nessun intervento, anzi sono stati di ostacolo, sulle principali problematiche della città: il tema della centrale Cona e il recupero del Teatro Romano. Appare quindi indecente e mistificatorio agli occhi della opinione pubblica volersi impossessare di un importante lavoro politico e amministrativo in cui non si è creduto e sul quale si è manifestata la palese incapacità delle peggiori amministrazioni comunali della storia di Teramo ossia quelle di Chiodi e Brucchi. Gruppo consiliare Pd