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Forza Italia Abruzzo ha scelto un low profile per la convention di Ischia #prontiagovernare, tranne il Senatore Razzi con la consegna del suo libro " Un Senatore possibile" al Presidente Berlusconi.
Il tutto corredato da foto, selfie con Francesca Pascale e tanto di comunicato stampa.
Dicevamo, un low profile con bocche cucite e poche foto. Tutte uguali
Noi di certastampa proviamo a fare ben due passi indietro nella storia del partito e tentiamo di ricostruire il puzzle che ha portato allo status quo del cdx in Abruzzo .
Situazioni analoghe , ad onor del vero, aleggiano in quasi tutte le regioni.
A detta di molti , Sabatino Aracu (imprenditore, Presidente Federazione nazionale e mondiale di pattinaggio e componente Giunta Coni) è stato l'ultimo coordinatore regionale di FI a rispettare e a dare voce e ruoli all'opposizione interna al partito.
Uomo mite e caparbio, affabile e aperto al dialogo, dichiara ai quattro venti la fine della sua parentesi politica
Dopo Aracu, nel cdx Abruzzo si innesca il meccanismo " o con me o contro di me" che , alla lunga , si è rivelato controproducente non tanto per Piccone che ha cavalcato i fasti del PDL ma per Pagano che, di intesa con Chiodi, incappa nel periodo di magra del partito dopo lo scioglimento del PDL .
Magra sotto tutti i punti di vista, noto è che quasi tutti i parlamentari e consiglieri regionali non abbiano mai versato la quota mensile spettante alla tesoreria di FI.
Gli stessi che adesso ambiscono ad essere candidati in Parlamento.
Il vero snodo, la frattura insanabile, avviene nel febbraio 2012 in particolare nella città di Pescara.
Federica Chiavaroli, eletta a listino alle regionali 2008 , diventa Coordinatore cittadino a discapito dell'allora Presidente del Consiglio regionale Pagano.
Pagano, l'anno dopo, rifiuta di candidarsi al Senato.
La Chiavaroli accettò di fare da tappabuchi e divenne Senatore e poi Sottosegretario in quota Ncd .
Qualche rigo fa abbiamo scritto dell'opposizione interna al partito, sacrosanta quanto la maggioranza, ma non sempre è così e, di certo, non in Abruzzo .
Ne sa qualcosa Lorenzo Sospiri, capogruppo FI in Regione, eletto con 4671 preferenze.
Sospiri che, nel suo collegio ha 14 sindaci su 18, non ha voce all'interno del partito regionale per i non idilliaci rapporti con il massimo dirigente regionale.
A differenza di Febbo e Di Stefano che, dopo tutti gli strali, hanno siglato una sottospecie di tregua con Nazario.
Il cdx nazionale rimane comunque a traino Berlusconi, seppur incandidabile e con le sue 81 primavere,certo è , come più volte annunciato dallo stesso Presidente, il tutto necessita di un restyling , di una sferzata per tornare a essere competitivo.
In Abruzzo , dopo la centralità politica marsicana, prima , e teramana, fino a rimborsopoli, la centralità deve ruotare su tutti e non sul protagonismo di qualcuno.
Non ci si può permettere di essere inclusivi a parole e poi praticare la sudditanza;
per tornare a vincere c'è bisogno anche di quella opposizione lasciata all'angolo e ignorata per scelta.
E Berlusconi ne è ben consapevole , anche perché Grillo e i suoi sono dietro l'angolo