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Lascia il Pd anche Graziella Cordone e lo fa il giorno dopo le elezioni per il rinnovo dei circoli e del segretario provinciale e lo fa silenziosamente, dopo tre anni, così come era arrivata...in punta di piedi davvero. «Mi stava passando la voglia di fare politica stando nel Pd, un Pd che è stato qualche volta anche un Vietnam umano. Mi dispiace andar via anche se con Minosse ho lavorato bene». Ecco la nota di Graziella Cordone: «Dopo aver votato per l'ultima volta in occasione delle elezioni per la Segreteria Provinciale. Ho preso la decisione di non rinnovare la tessera e di lasciare il PD. Questa mia decisione era maturata durante le votazioni al referendum nazionale per la quale non ero favorevole. In realtá, non ho mai condiviso le scelte politiche, spesso contingenti, della linea del Segretario Nazionale, essendo contraria al maggior parte delle riforme effettuate. La mia decisione è stata sofferta, ma ponderata poiché già da diverso tempo sento che il Partito Democratico non può essere il mio posto. Le ragioni di questa mia scelta sono diverse. In primis, le troppe divergenze su temi rilevanti che incidono soprattutto sul territorio. Inoltre non potrei mai identificarmi in una realtà in cui vige una esasperata personalizzazione della politica su tutti i fronti. Ultimo motivo, ma non meno importante, è la presenza di un clima diffuso, purtroppo, di intolleranza, di screditanza ed ancor più grave, di denigrazione per le opinioni non allineate, le visioni diverse dalle proprie. Questo clima ha alimentato sofferenze e contrasti, logorando anche i rapporti personali, che dovrebbero essere tenuti al riparo dalle questioni prettamente politiche, come d'altronde, anche gli interessi meramente personali. Sono fiduciosa ed auguro al nuovo segretario di trovare le persone e le soluzioni giuste per ricostruire il partito in vista delle sfide che lo attendono. Concludo un cammino partitico ma non politico, sono tornata ad essere a tutti gli effetti una semplice cittadina di sinistra senza una tessera di partito ma torno a fare le battaglie vicino ai cittadini Teramani e contro le brutture di questa amministrazione», conclude la Cordone.