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di Elisabetta Di Carlo Credo di poter dire che non dovrebbe funzionare così. Cioè, come sta cercando di far passare l'aspirante esenatore Paolo Gatti, divulgando in queste settimane "il verbo" in tutti i comuni della provincia e in tutta la Regione. Il leader di Futuro In, infatti, starebbe annunciando a tutti che manderà a casa Brucchi e  tutta l'amministrazione (dai gattiani sempre appoggiata in questi otto anni) subito dopo l'approvazione del bilancio, seduta fissata per il 2 novembre alle ore 15,30 all'Ipogeo. «E' ora di dare una svolta a Teramo, bisogna mandarli tutti a casa...», va dicendo in ogni angolo della provincia, nei ristoranti delle cene politiche, in ogni riunione. E la responsabilità di mandare a casa un Sindaco di Forza, lui che è esponente di Forza Italia come crede di prendersela? Il Comune ha sempre seguito tutte le sue direttive, le sue richieste di nomine, le sue indicazioni degli assessori,  in questi anni e le scelte che l'Amministrazione ha portato avanti sono sempre state avvallate da lui: ed ora? Che fa? Le responsabilità in politica sono cose importanti e Gatti non potrà liberarsi delle sue solo  "staccando la luce". Nell'attesa che Gatti celebri il funerale del Governo cittadino,  il Sindaco Maurizio Brucchi si sta preparando, e avrebbe già da tempo dato mandato al suo ufficio di gabinetto di preparare una adeguata contromossa: in caso di ritiro della fiducia da parte di Gatti, tutte le nomine "di area gattiana" firmate in questi ultimi tempi saranno revocate e verranno mandati tutti a casa. E' il caso, ad esempio, della Fondazione Tercas, del presidente della Teramo Ambiente e tutti gli altri a seguire. Sarà poi compito del commissario che arriverà decidere come muoversi, se rifare i bandi pubblici o altro ancora. Insomma, se Gatti stacca la spina, Brucchi strappa le nomine.