LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO LUCIANO D’ALFONSO, ALL’ASSESSORE DINO PEPE, AL CAPOGRUPPO DEL PARTITO DI MAGGIORANZA SANDRO MARIANI, AL PRESIDENTE REGIONALE CONFESERCENTI DANIELE ERASMI, AL DIRETTORE REGIONALE CONFERCENTI LIDO LEGNINI
Signor Presidente, le scrivo a titolo personale e a nome e per conto di tante altre aziende che si trovano nella mia stessa condizione per portarla a conoscenza di un problema.
Nel giugno 2013 mi è stato concesso un finanziamento MICROCREDITO dalla regione Abruzzo a tasso agevolato del 1,00 % per un importo di 10.000,00 € da rimborsare in 60 rate mensili di € 189,46 tramite Abruzzo Sviluppo, società in house dell’ente di cui lei è presidente. Da convenzione , le prime 6 rate erano a carico della Regione a copertura dei relativi interressi correnti, mentre le successive 54 a carico del sottoscritto beneficiario.
Fino a settembre 2016 sono state puntualmente pagate le rate di ammortamento, fino a quando non sono intervenuti fattori esterni che hanno ridotto di oltre il 50% il fatturato dell’azienda di cui sono titolare. In primis i lavori di rifacimento della pavimentazione di Corso San Giorgio, lavori che grazie ai ripetuti interventi della Soprintendenza Regionale che sono stati bloccati nella loro esecuzione per oltre sei mesi, poi fermi per altri problemi operativi, e che oggi, a distanza di due anni dall’inizio (terza decade di ottobre 2015), non ci è ancora dato sapere a quando saranno ultimati. Stiamo parlando di lavori che da crono-programma dovevano durare 8 mesi. Nel frattempo ci sono stati i tragici eventi calamitosi: i terremoti del 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017 (quest’ultimo con accompagnato dall’emergenza neve) che hanno ulteriormente abbassato le entrate della mia attività.
A seguito di tanti eventi negativi, tramite l’associazione Confesercenti, di cui sono dirigente locale, per le attività che rientrano nel cratere nella primavera del 2016 alla Regione Abruzzo fu chiesta la sospensione delle rate di ammortamento del finanziamento di cui sopra purtroppo rimasti inascoltati. Subissato da tanti problemi finanziari dovuti ai più che dimezzati introiti, nell’ultimo anno non ho potuto provvedere al pagamento delle rate in scadenza , il residuo ad oggi è di € 4120,00 tra rate in mora e altre di futura scadenza. Sollecitato da Abruzzo Sviluppo a rinegoziare il finanziamento, mi è stato chiesto di sottoscrivere il rimborso rimante in 8 (otto) rate di € 515,00 cadauna a partire dal 30 novembre 2017, proposta che non ho potuto rifiutare perché minacciato da azione di decreto ingiuntivo.
Domande:
- se per il sottoscritto nell’ultimo anno non è stato possibile pagare una rata di 189,46 € come sarà fattibile pagarne una di € 515,00 visto che la situazione economica di Teramo Capoluogo nel frattempo è peggiorata?
- Quante altre attività sono nelle mie stesse condizioni ?
- Possibile che una società in house di un ente pubblico come la Regione Abruzzo, costituita con il fine di promuove la crescita e lo sviluppo del territorio in periodi difficili come quelli che stiamo vivendo, pratichi sistemi tanto rigidi non applicati da nessun istituto bancario?
- Se Teramo è nel cratere del sisma, è possibile che nella teoria si sbandieri ai quattro venti questa condizione, ma poi nella pratica ad oggi non c’è stata una, dico una sola, agevolazione concreta per le attività che operano in questo Comune?
Con la presente si chiede a lei Presidente e a tutte le figure in indirizzo, di adoperarsi affinché si interceda e si concerti con i dirigenti di Abruzzo Sviluppo condizioni dilazionate più umane per far sì che le aziende in difficoltà nel tempo possano essere concretamente solvibili per quanto dovuto, altrimenti necessita il cambio di denominazione di detta società in AffossAbruzzo.
Certo di un Vostro interessamento in merito invio distinti saluti. Antonio Topitti commerciante libraio del centro storico di Teramo nonché Presidente Comunale Confesercenti.