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«Non mi lascerò coinvolgere in questo clima da sagra paesana, tra documenti, mezzi documenti, documenti condivisi, dissidenti del giorno prima e del giorno dopo... è venuto il momento della serietà, la campanella è suonata... per tutti». Immediato, diretto, come sempre quella di Giandonato Morra è una lettura in chiave politica e non politichese. «Non mi interessa e non interessa a Fratelli d'Italia questo inutile chiacchiericcio, ma soprattutto non interessa alla città, ai cittadini - spiega Morra - la situazione è molto chiara: il Sindaco ha il dovere di presentare alla città il bilancio, ma non in una elencazione tecnica, non in una sterile elencazione di numeri, Brucchi deve dire al Consiglio e quindi ai teramani quale è l'effettivo stato economico della città, quali le reali condizioni e quali, soprattutto le prospettive e le difficili cure per il futuro, e lo deve fare con tutta la chiarezza e la verità possibile... poi ognuno deciderà se votarlo o meno, se assumersi la responsabilità del voto o quella del commissario, ma prima deve essere tutto chiaro, ai teramani non interessano più questi giochetti di correnti, schieramenti, gruppi, documenti, sfiducie e dissidenze, c'è bisogno di un atto collettivo di responsabilità». Così, mentre tutta la politica locale sembra perdersi nel gioco (un po' triste in verità) del pallottoliere, contando voti pro o contro, dissidenti che rientrano e non votano o che votano ma non rientrano, Morra ridefinisce il senso politico della realtà: «Brucchi deve parlare alla città tramite il Consiglio e i consiglieri devonoericordarsi di essere rappresentante di tutta la città, non solo di loro stessi - chiude Morra - poi ognuno voterà come crede e Brucchi farà quello che si sentirà di fare, ma solo dopo tutta la verità sullo stato economico della città e sulle prospettive... e non in una sfilza di numeri, ma in una lettura politica». E sul ruolo di Fratelli d'Italia? «Noi decideremo dopo aver ascoltato il bilancio, ma certo non siamo a caccia di posti o di ruoli, l'abbiamo dimostrato ampiamente, anche se continuo a leggere interpretazioni curiose anche di un mio semplice incontro con qualche altro esponente politico, ma ci sta...è quello che succede sempre quando si scivola nel chiacchiericcio da sagra».