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                  Oltre quattromila persone hanno preso parte alla manifestazione in difesa della nostra acqua. Associazioni, sindaci, onorevoli, la politica tutta della provincia di Teramo per fare schermo in difesa dell’ottima acqua del Gran Sasso è per dire basta ad ogni esperimento sotto ai laboratori. Il corteo partito dai tigli e dopo aver sfilato per corso San Giorgio si è concluso a piazza Sant’Anna dove ad accogliere gli oltre quattromila manifestanti la canzone di Ivan Graziani, Gran Sasso. Qui si è svolto un dibattito sui rischi connessi agli esperimenti sotto al traforo. Ma sul numero dei partecipanti non c’e certezza. In serata si è appreso che per le forze dell’ordine i presenti erano duemila...per gli organizzatori oltre quattromila...speriamo non diventino diecimila per qualcun’altro... Dal palco e durante il corteo sono state ribadite le richieste dell’Osservatorio e della comunità abruzzese. Sicurezza per l’acqua. L’interferenza tra acquifero/autostrada/laboratori è un potenziale pericolo per oltre 700.000 abruzzesi che bevono l’acqua del Gran Sasso, per l’ambiente, ma anche per l’economia di questo territorio. Sono anni che questa situazione è conosciuta, ma ancora non si sono fatte le scelte necessarie per risolverla. Non sono ancora chiare le soluzioni cui si sta lavorando, i tempi che richiederanno e i fondi a cui si potrà attingere. Non si può aspettare ancora e vanno recuperati velocemente i troppi anni persi. Azzeramento del rischio. Una volta individuata, la soluzione definitiva richiederà tempo. Nel frattempo va azzerato il rischio di incidente. Vanno aumentate la qualità e la quantità dei controlli, ma soprattutto, non si può continuare a mantenere il carico di materiale pericoloso, men che meno radioattivo, fatto transitare, immagazzinato e utilizzato sotto il Gran Sasso. La sicurezza dell’acqua, della salute e dell’ambiente vengono prima di qualsiasi altro interesse. Chi pensa di poter aumentare il rischio per i cittadini dovrà trovare una fortissima opposizione da parte di tutte le istituzioni e dei rappresentanti delle comunità. Una opposizione che – se necessario – dovrà arrivare anche nelle aule dei tribunali. Ricordiamoci che la vittoria contro il terzo traforo e l’ampliamento dei Laboratori di Fisica Nucleare fu ottenuta anche al termine di un duro confronto in sede giudiziaria. Trasparenza e partecipazione. I cittadini vogliono essere partecipi del processo decisionale. Vogliono essere informati in maniera tempestiva e non vogliono subire le scelte di altri. Tutta la vicenda dell’acqua del Gran Sasso è stata caratterizzata dalla mancanza di informazione e partecipazione. È stato negato all’Osservatorio di partecipare come uditore al tavolo regionale per la gestione della problematica dell’acqua del Gran Sasso. I cittadini, invece, hanno il diritto di sapere cosa succede all’acqua che arriva nelle loro case e all’ambiente in cui vivono.   Per l’Osservatorio la Manifestazione di oggi è stato un nuovo, importante passo nel percorso per arrivare finalmente ad avere acqua trasparente: trasparente deve essere l’acqua che arriva nelle nostre case e trasparente deve essere l’agire di chi è chiamato a gestire, a nome della collettività, un bene comune così prezioso! L’impegno per ottenere tutto questo da oggi in poi sarà ancora maggiore, forte della grande partecipazione e della determinazione di tanti cittadini.  https://youtu.be/IjRZFveqIkI