"HO VIAGGIATO (PER LA PRIMA VOLTA) CON BALTOUR..."
Confesso, erano almeno venticinque anni, anzi: forse trenta che non viaggiavo con un pullman di linea. L’ultima volta, era un’Arpa per Roma, ed ero in divisa da militare, perché c’era ancora il servizio di leva. Poi, forse qualche settimana bianca, un tour della Valle dei Re in Egitto e poco più. Ma erano turistici, non di linea. Qualche giorno fa, ho viaggiato con Baltour. Era la prima volta per me. Voglio raccontarla perché, e chi mi legge lo sa, non sono facile ai complimenti. Al contrario. Stavolta, però… vabbè, ve la racconto.
1. La prenotazione
Vado sul sito della Baltour, è chiaro ed efficace, si capiscono benissimo orari e prezzi, ma io adoro sentire la voce umana di un operatore, se devo spendere i miei soldi, così non prenoto on line, ma chiamo il call center. E qui, davvero, l’iniziale soddisfazione per il sito si fa stupore. La voce automatica scandisce chiaramente le opzioni, che sono quelle essenziali (provate a chiamare fastweb, se volete capire cosa intendo), poi arriva l’operatrice:
- Buongiorno Baltour
- Buongiorno, vorrei avere conferma su un orario e sapere come prenotare
- Certo, l’orario è xxxxxx, la partenza è da piazza Garibaldi, c’è un cambio e per prenotare posso farlo io..
- Ah, bene, e per pagare?
- Può farlo con carta di credito o le mando un codice sisal, con il quale andare in un qualsiasi punto sisal e ritirare il biglietto..
- Ecco, sì, facciamo con Sisal…
- Ha qualche preferenza per il posto?
- No, mi consigli lei...
- Guardi, vista l’ora e il percorso, le consiglio il posto 4, prima fila, per godere della vista
- Benissimo, grazie, allora attendo il codice
- Dovrebbe esserle già arrivato…
- Bene, grazie
- Mi scusi…posso augurarle buon viaggio?
Confesso che, per uno come me abituato a litigare coi call center, tra albanesi che si fingono italiani dai cognomi improbabili, slavi che ti telefonano con numeri milanesi, napoletani sgarbati e sardi scoglionati che ti trattano con sufficienza, quel «Posso augurarle buon viaggio…» è stato destabilizzante. Non mi aspettavo un servizio di questa qualità. Mi inorgoglisce, da teramano.
E l’orgoglio si fa compiacimento quando, il giorno dopo, avendo scoperto che per un cambio di programma di una persona avrei dovuto prendere un Baltour anche per rientrare, ripeto la chiamata al call center. Stessa qualità di servizio, con un’appendice finale: siccome non mi era arrivato il codice sisal, la centralinista mi richiama e mi completa la procedura, prima ancora che mi accorgessi del problema. Servizio da applausi, il viaggio comincia bene.
2. La partenza
Piazza Garibaldi all’alba è deserta. Giusto le luci di un chioschetto e…quelle della biglietteria Baltour. Aperta prima che sorga il sole. Entro, per chiedere se i miei biglietti sisal (stampati in un bar) si leggono, perché a me sembrano scoloriti. C’è una signora gentilissima, che con un sorriso rasserenante mi dice «In effetti si leggono pochissimo, ma non si preoccupi, glieli ristampo io, col codice di prenotazione… ha per caso necessità di cambiare posto?». Sono turbato, tanta gentilezza e professionalità mi prendono in contropiede. Ma mi piace. Tanto.
E’ ora di partire, il pullman è enorme, pulitissimo, odora di nuovo, non c’è un dettaglio fuoriposto ed…è comodo. Sì, comodo. Sono lungo e largo, temevo di dover viaggiare stretto e compresso…invece, c’è spazio per le gambe e la poltrona è comoda. Gli autisti sono cortesi e sorridenti (sembra di salire su una nave della Costa Crociere), non si sentono battutacce dialettali, saluti tra “cumbà”, come accade troppo spesso dalle nostre parti, ma è tutto molto professionale.
3. Il viaggio
Ovattato, tranquillo, senza problemi. Sosta in autogrill Sarni, non so se è un accordo che lo prevede, ma se c’è lo approvo, perché il trattamento riservato ai passeggeri è visibilmente cortese. E i cornetti sono speciali. Dopo il cambio, si riparte con un pullman guidato da un autista che, come il comandante di un aereo, prima della partenza illustra percorso, temperatura, regolazioni varie e invita i “maschietti” ad un uso consapevole della toilette di bordo, per non mettere in difficoltà le “femminucce”. Tutto fatto con un sorriso contagioso. Anche al ritorno, viaggio totalmente notturno, il trattamento è di assoluto livello, finanche nella cortesia delle comunicazioni al microfono.
Confesso, pur avendo grande fiducia nell’azienda di Agostino e Antonella Ballone, prima di partire…ero preoccupato. No, non preoccupato, diciamo più che altro rassegnato ad un viaggio, magari decente, ma all’italiana e speravo che almeno si rispettassero i tempi. Invece, sono stato letteralmente sconvolto dalla qualità del servizio, dalla cura del dettaglio, dall’eleganza dei modi, dalla professionalità di tutti dal call center agli autisti, dalla comodità dei mezzi all’organizzazione generale, al punto di aver provato una certa compiaciuta soddisfazione nel poter dire, ai compagni di viaggio o ai conoscenti che «Baltour è di Teramo».
Non so come sia viaggiare all’italiana nel Terzo Millennio, ma per sfiducia ed esperienza sospendo il giudizio. Sul viaggiare alla teramana, invece…nessun dubbio: grandissima soddisfazione e…una punta di orgoglio.
ad'a