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«Con la definizione dei collegi elettorali si comincia a capire meglio questa legge elettorale. Ben nove regioni avranno un solo collegio senatoriale plurinominale con lista rigorosamente bloccata. Non c’è nessuna differenza col ‘Porcellum’ se non per quella quota minoritaria, solo un parlamentare su tre, eletta nei collegi uninominali. Lo dichiara Gianni Melilla, deputato di Articolo uno – Movimento Democratico e Progressista. A differenza della legge Mattarella, dove i collegi uninominali eleggevano 3 parlamentari su 4, prosegue Melilla, ora non è previsto neanche il voto disgiunto tra candidato di collegio e partito nella quota proporzionale. Possibilità che esiste peraltro anche nella elezione dei sindaci e dei consigli comunali. E’ messo in discussione anche il principio della rappresentanza demografica, perché ci sono collegi in cui un parlamentare rappresenta una popolazione nettamente inferiore a quella di collegi della stessa regione. La fretta fa nascere i gattini ciechi. Liste bloccate con i nominati e grandi collegi, osserva Gianni Melilla, avranno come conseguenza un ulteriore astensionismo e distacco dei cittadini dalla partecipazione politica. Nella prima Repubblica, conclude il deputato di Mdp, il giorno delle elezioni politiche era un giorno di festa e tanti cittadini si mettevano il vestito più bello per andare a votare. Ora non è così perché il voto libero dei cittadini non determina la scelta della maggior parte dei parlamentari che saranno decisi altrove. È stato così col Porcellum, sarà così con questa nuova legge elettorale che si manifesta come una grande beffa per la democrazia italiana». Anche di questo si parlerà venerdì primo dicembre a Teramo. L'onorevole Tommaso Ginoble, infatti, ha organizzato un incontro con Ettore Rosato capogruppo alla Camera dei Deputati del Pd che incontrerà la Città di Teramo. L'incontro si svolgerà alle ore 18,30 nella Sala Polifunzionale della Provincia.