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E' il preside della Facoltà di Scienze Politiche, Stefano Traini il terzo indagato nell'inchiesta sul doppio incarico di Luciano D'Amico a rettore dell'Uni.te e presidente prima dell'Arpa e poi di Tua. La Procura contesta a Traini l'abuso d'ufficio. Sarebbe stato proprio lui a emanare gli atti amministrativi e a dare il parere favorevole che consentirono a D'Amico di assumere l'incarico retribuito nonostante ci fosse l'incompatibilità. Fiducia a D'Amcio è la parola d'ordine emersa ieri a L'Aquila durante la firma di un protocollo alla quale ha preso parte il pro rettore dell'Ateneo Dino Mastrocola: «No alle dimissioni  da rettore - ha detto Mastrocola - dopo l'avviso di garanzia per il doppio incarico, non ci sono impedimenti a continuare l'attività. D'Amico avrà l'occasione di chiarire qualsiasi tipo di accusa come è già stato fatto con la Corte dei Conti e l'Avvocatura dello Stato. Negli ultimi 5 anni sotto la guida D'Amico, l'Uni.Te ha fatto passi eccezionali aumentando gli iscritti e gli addetti, riducendo le sedi e messo in atto tante iniziative importanti per gli studenti. Spero che le indagini vadano avanti per dimostrare la nostra assoluta trasparenza e linearità».