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Amareggiato e tradito. Così lo stato d'animo dell'ex Sindaco Maurizio Brucchi a poche ore dall'uscita dal Comune dopo che 18 consiglieri lo hanno "mandato a casa" firmando oggi in Comune le dimissioni in blocco. La cosa più complicato per Brucchi è stata quella del dover dire al figlio Filippo che non era più il Sindaco di Teramo e soprattutto il dovergli spiegare come mai questo è accaduto e per volere di chi e di cosa. Ma soprattutto per volere di chi. Su facebook ha scritto Brucchi: «Da qualche ora non sono più Sindaco della Città di Teramo. Dopo otto lunghi anni finisce l'impegno per la mia città, impegno forte, onesto, serio, sempre nell'interesse del territorio. Finisce nel modo in cui non avrei ma pensato potesse finire: con un tradimento. Esco a testa alta consapevole di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per onorare il mandato datomi dai cittadini che ringrazio tutti per avermi supportato ed anche per avermi criticato. La cosa più difficile è stato spiegare a mio figlio Filippo perché il suo papà non è più Sindaco». La conferenza stampa intanto è stata posticipata e sarà tenuta tra giovedì e venerdì di questa settimana. Stasera invece alle 20,30 Brucchi prenderà parte ad un trasmissione televisiva su Super J condotta dal direttore Walter Cori. Da indiscrezioni si apprenderebbe che l'ex sindaco abbia intenzione di togliersi dei "sassolini" dalle scarpe attaccando Paolo Gatti e Gianni Chiodi artefici di quanto accaduto oggi a Teramo. Intanto il suo ex segretario Vinicio Ciarroni riferendosi ai sei "gattiani" che hanno "tradito" pubblica sempre su facebook questo manifesto: