BRUCCHI A SUPER J: «CHIODI MAI SENTITO, DI DALMAZIO NON PERVENUTO E GATTI...NON CE PROVA'...NON MERITAVO QUELLO CHE MI E' STATO FATTO»
Con la canzone "un giorno credi" di Edoardo Bennato si è aperto lo speciale che Super J ed il suo direttore Walter Cori ha voluto dedicare stasera alla conclusione anticipata del Governo guidato da Maurizio Brucchi a Teramo.
«E' difficile spiegare alla famiglia cosa è accaduto oggi - ha detto Brucchi - mia figlia Nicoletta mi ha detto di spiegare quello che è successo e basta. Ho avuto il grande onore di guidare la città di Teramo, ringrazio tutti i cittadini, esco da questa scena durata quasi 19 anni consapevole di aver fatto tutto quello che potevo fare e questo me lo hanno riconosciuto autorità importanti di questa città».
Si parla poi di politica, di quella politica che lo ha mandato a casa: «La politica è mediazione ed io ho cercato sempre di trovare le mediazioni ma adeso devo vedere che c'è qualcuno che cerca di rifarsi una verginità.... non mi va bene che queste persone oggi vogliono dire che non c'entrano. Quando c'è stato un problema nessuno si è degnato di dire qualcosa. Anche sulle Giunte siamo partiti con i piedi sbagliati dopo che fu deciso che la Lista di Alfonso Di Sabatino non prese nessun assessore e Gatti ne volle quattro. Oggi Gatti non puo' dire che questo Governo cittadino è uno sfacello. Non va bene. Ognuno si assuma la propria dose di responsabilità in proporzione all'impegno. Non accetterà mai che qualcuno voglia ora rifarsi una verginità...vedremo quello che poi accadrà. Vorrei ricordare che Mauro Di Dalmazio non si presentò al tavolo politico mandando Di Giovangiacomo e Puglia in chiaro conflitto di interesse. Quello che è accaduto oggi è una cosa molto grave perchè tra qualche giorno arriverà un commissario».
Si parla poi dell'ex Governatore: «Chiodi in tre anni e mezzo l'ho sentito solo due volte, non ha mai partecipato alla vita di questa città. Non l'ho mai sentito. Gatti nel bene o nel male c'è stato. Quello che è accaduto oggi è gravissimo e dietro di noi lasceremo solo macerie. Chiodi mi ha ferito molto perchè, io dico, se mi vuoi criticare ti devi sporcare le mani. Quando Gatti poi dice che l'amministrazione andava male mi fa sorridere visto che aveva 4 assessori. Mauro Di Dalamzio, poi, non è pervenuto ed ha deciso di prendere le distanze da noi. Campana segna poi la correttezza dei rapporti. Un momento di verità ci vuole in questa città. Oggi non sono piu' sindaco e la vita continua. Io ho la mia dose di responsabilità e poi dobbiamo capire per cosa. I dissidenti non li ho creati io ma qualcun altro, erano nella lista di Futuro In. Io ho cercato di tenere unito il gruppo per andare avanti. Gatti disse che il commissario era una iattura ed oggi sono andati a firmare per farlo arrivare».
Brucchi parla ancora di Paolo Gatti: «Con Gatti ho parlaro poco negli ultimi mesi. Poi ci siamo visti a cena e lui sosteneva che bisognava andare al voto nel 2018 perchè il vento era contrario al centrosinistra e si puo' ancora vincere al comune di Teramo e quindi voleva che io mi dimettessi, ed io non ho voluto stare a questo gioco non per un attaccamento alla poltrona ma perchè c'è un mandato dei cittadini, le velleità di vincere subito potevano essere rinviate al 2019 prchè si deve ragionare di coalizione non si puo' dire...si fa come dico io e basta. Poi abbiamo preso un caffè casuale al bar, Canzio mi chiese di sedermi ed abbiamo scambiato due parole ed io ho ribadito le stesse cose. A Teramo si è deciso di mandare a casa un sindaco di Forza Italia. Mi sento tradito dagli amici, dalla politica ed anche da tutto quello che ho dato a queste parole. Mi sento tradito da chi avrebbe potuto fare un discorso diverso. Io ci sono stato sempre anche quando c'è stato di inserire Antonini come assessore. Quando poi qualcuno vuole fare come Ponzio Pilato non mi va bene, perchè a me mi si puo' togliere tutto ma non la mia dignità. Ho tanta amarezza in corpo. Oggi è stato un brutto pomeriggio. Ritengo di non meritare quello che mi è stato fatto».
Brucchi ammette di aver fatto un errore: quello di aver sostenuto la nomina di Milton Di Sabatino a presidente del consiglio comunale frutto di un accordo politico e l'ho voluto contro tutti e contro tutto.
L'ex Sindaco di Teramo annuncia che non lascerà la politica e ringrazia tutti i cittadini che gli hanno permesso di essere il primo cittadino: «non ce l'ho con nessuno, ringrazio il consiglio comunale tutto, il presidente del consiglio, il mio staff, tutti gli uffici comunali, le istituzioni e li ringrazio per il bel rapporto che si è creato in questi anni e che mi sono stati sempre vicini e tutta la mia famiglia. Io continuo a fare il medico. Ci sarò per il futuro e per la mia città. Ringrazio anche la stampa».