Continuano a rincorrersi le reazioni politiche alla caduta di Brucchi. Ospitiamo qui quelle della consigliera Paola Cardelli e del coordinatore di Forza Italia Vincent Fanini
PAOLA CARDELLI
La patetica parata di consiglieri dimissionari che ha funestato l’Ufficio protocollo ha appalesato un’unica squallida realtà: non “si ricomincia da zero” come qualcuno ha pomposamente dichiarato, ma “ricominciano gli zero”. Gli zero sui cui volti di pietra è rimbalzata la disperata domanda del Presidente della Tercoop: perché tanta fretta? Quale l’urgenza di consegnare la Città ad un Commissario e con essa le sorti della cooperativa? La fretta dei “gattiani” è sin troppo comprensibile, non altrettanto quella della minoranza a meno di non supporre in essa il timore di compromettere futuri apparentamenti e spartizioni elettorali e /o quello di mettersi in gioco quando si è decisivi e non per facile esibizionismo. Un’opposizione degna di questo nome, che dunque si proponga, sia pur in modo composito come alternativa di governo, dovrebbe avere degli obiettivi e non solo argomenti e se qualcuno della minoranza avesse mai avuto come reale obiettivo risolvere l’annosa e penosa questione Tercoop avrebbe dovuto dimostrarlo laddove la vicenda si è irrimediabilmente avviata a concludersi a breve e nel peggiore dei modi (anche a seguito della denuncia presentata da Berardini alla Procura) La colpevole e probabilmente intenzionale inerzia di chi ha governato finora non esonera alcuno della minoranza dalla responsabilità di non aver neppure tentato di giungere almeno alla definizione di un bando di gara per la gestione dei parcheggi a cui la cooperativa potesse partecipare, prima della cessazione del rapporto di questa con l’Ente. I lavoratori Tercoop vessati e turlupinati per anni dalla maggioranza, hanno ricevuto lo schiaffo finale, il più incredibile e doloroso, proprio da questa sbrindellata e pavida minoranza. Non vi era alcuna urgenza di spodestare un sindaco la cui sia pur pessima attività amministrativa non ne fa un avvelenatore di pozzi e che, al suo secondo mandato, è già fuori dallo scenario politico teramano. E’ vero anzi il contrario, poiché la miserevole condotta degli esponenti di Futuro In e dei loro nuovi sodali ha offerto alla minoranza una duplice opportunità: costringere i maggiori azionisti del centro-destra teramano ad una rovinosa campagna elettorale e soprattutto poter dettare l’agenda di governo, se il caso, fino alle elezioni, evitando l’avvento intempestivo di un Commissario da cui NESSUNO potrà pretendere alcunché. Visto il sordido epilogo, alla fin fine l’unico ad uscirne con dignità è stato proprio il sindaco che davanti alle spregevoli e vili manovre dei suoi colleghi di partito, ha continuato per la propria strada tentando di costringere questi ultimi ad un redde rationem che non ha potuto aver luogo solo grazie al vergognoso soccorso della minoranza. Per mio conto, non abbandonerò certo il campo anche perché, da elettrice, almeno avrò qualcuno da votare: me stessa.
VINCENT FANINI Prendo atto, con rammarico, dell’epilogo della vicenda Teramo: una sconfitta per tutti. In un momento così particolare, confidavo in una ricomposizione ma a quanto pare non è stato possibile. Sento il dovere di rinnovare tutta la mia stima, il mio rispetto, all’amico Maurizio Brucchi, un amministratore capace, competente, ligio al dovere, e di ringraziarlo per il suo fattivo impegno nell’affrontare, con caparbietà e sacrificio, le numerose problematiche della Città Capoluogo. Adesso dobbiamo necessariamente prenderci tutti una breve pausa di riflessione, per poi ripartire insieme, con un Centrodestra forte ed unito, verso i numerosi appuntamenti elettorali che ci attendono nella prossima primavera del 2018. Il Coordinatore Provinciale di Forza Italia Avv. Vincent Fanini