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CARATTERISTICHE DEL SENTIERO DI PIZZO DI MOSCIO-(DEL CAMOSCIO) STORICAMENTE - Il sentiero di Annibale. - Il sentiero dei briganti operanti tra lo stato pontificio ed il Regno delle Due Sicilie. - il sentiero che valica i Monti Della Laga, sul percorso dell’antica strada romana Metella. - Il sentiero percorso dai pastori dei paesi della Laga, assunti dalle grandi famiglie armentizie amatriciane. - Il sentiero che rievoca gli antichi rapporti tra le popolazioni del versante orientale ed occidentale dei Monti Della Laga, cessati con la costruzione delle strade rotabili, solo minimamente sostitutive di quelle pedonali storiche. ATTUALMENTE - Un sentiero turistico di alta montagna, lungo, sicuro e percorribile dalla gente comune, interregionale, estremamente panoramico e con la singolare ed ineguagliata caratteristica di essere straordinariamente attrezzato con una miriade di sorgenti di acqua pura sgorganti a tutte le quote altimetriche del percorso. (Tra le più alte d’Europa). - Un sentiero da poter fare a cavallo, in ciclocross o con sci da fondo o da alpinismo. - Un sentiero che può attrarre gli sportivi, gli amanti della natura, gli sciatori alpinisti e, nella bella stagione, i cittadini dei due versanti curiosi di vedere i luoghi posti al di là delle vette. UNA PROPOSTA //COSTRUIRE LA STRADA DI VALICO “Ceppo di Rocca S.Maria-Capricchia di Amatrice”// Un progetto strategico per il progresso sociale, turistico ed economico dell’alto comprensorio dei MONTI DELLA LAGA è quello del recupero del sentiero che valicando la catena della Laga a quota 2200 mt.s.l.m., a Sud del Cono di Pizzo Di Moscio, avvicinerebbe la città di Amatrice a meno di 20 Km. dal Ceppo, a meno di cinquantasei Km. da Teramo e dall’Autostrada A 24. Proprio il percorso del Passo di Annibale, del tratto più alto della strada romana Metella, se restaurato, può scuotere dal torpore la montagna e la provincia Teramana . La rivitalizzazione dell’antico sentiero per la valorizzazione del comprensorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti Della Laga non può che portare grandissimi benefici economici a quelle aree interne della Provincia Aprutina, inutilmente posizionate oltre a quel famoso quadrilatero, progettato da quella parziale e discutibile congettura urbanistica che, ad occidente ed a monte della SS.81 Teramo – Ascoli, vede solo un muro del nulla e non il cuore pulsante del centro dell’Italia, posto appena oltre le vette della Laga.. Le relazioni ricreate tra le popolazioni dell’alta LAGA Laziali ed Abruzzesi e con quelle vicinissime Marchigiane ed Umbre (Arquata , Piane di Castelluccio e Norcia) potrebbero svegliare dall’oblio molti politicanti interregionali che potrebbero porre l’attenzione su questo comprensorio quadri-regionale (Abruzzo-Marche-Umbria e Lazio), biparco naturale (Gran Sasso/Laga-Sibillini), con almeno cinque laghi artificiali (Scandarello, Capotosto, Talvacchia-Provvidenza-Piaganini ecc.) e con tante montagne e vette oltre i 2400 mt. s.l.m. delle catene della Laga, Dei Sibillini e dei Monti Gemelli. Riavvicinare la nobile città di Amatrice, toccata dalla SS. Salaria, e renderla collegata direttamente alla Provincia di Teramo, toccata dall’autostrada A24, può veramente dare un impulso allo sviluppo generale di questo territorio dimenticato perché di confine, antico e moderno, perché diviso e sottoposto a diverse amministrazioni, perché ignorato in Regione Abruzzo, a vantaggio del più Aquilano, solo Abruzzese e pur Bellissimo Gran Sasso D’Italia. Per una volta sospendiamo l’attenzione solo sulle realtà con più numeroso elettorato, sulla ricchissima costa adriatica, sulle vecchie realtà urbane collinari in inarrestabile declino ed ormai aggrappatesi, ottusamente, solo a piccole manifestazioni o a vetrine estorte alle aree interne del Parco. Pensiamo in grande ed accorgiamoci finalmente che oltre la catena dei Monti Della Laga c’è il centro ricco dell’Italia che conta e la zona più frequentata dal turismo culturale per tutto l’anno. Restauriamo davvero questo sentiero che è ecologicamente sostenibile e che non farebbe altro che ristabilire quei floridi rapporti tra i popoli delle stesse e pluriregionali montagne della Laga. Già un sentiero arriva da Est fin quasi in vetta a Pizzo di Moscio e da Ovest un'altro sentiero si inerpica sopra a Capricchia. Ricongiungiamo e miglioriamo questi sentieri ed avremo non solo creato il più bel percorso appenninico ma soprattutto riallacciato gli antichi rapporti tra gli antichi pastori dei Monti Della Laga e le grandi imprese armentizie della nobile città di Amatrice. Per la realizzazione del buon sentiero di montagna tra Ceppo e Capricchia non sarebbero necessarie neppure spese troppo onerose e si andrebbe ad attrezzare e rendere utilizzabile una vasta area di alta quota tutta piena di erbe e di fiori rari, ricca di acque purissime e sgorganti dalle più alte sorgenti d’Europa. Le ricadute favorevoli allo sviluppo del turismo per tutto l’anno di tipo storico, ambientale, escursionistico, micologico e per alcuni sport invernali ed estivi, come lascio immaginare ai lettori, sarebbero veramente tantissime. Il MONTANARO di Rocca S. Maria e dell’Est dei Monti Della Laga Goffredo Rotili