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Buongiorno, vi scrivo sperando di riaccendere un po' l'attenzione sulla piscina comunale della "grande" povera Teramo... Non mi importa di chi sia la colpa, se dei politici o del dirigente comunale che non fa funzionare il suo settore, tutti loro hanno sbagliato in un modo o nell'altro, il fatto che rimane è che la piscina comunale è ancora chiusa e chi ne paga le conseguenze sono i bambini/ragazzi che la frequentavano. Mio figlio nuota e lo fa con passione, sacrificando tante ore che potrebbe dedicare ad altro, ed io ne sono contenta... Sapete perché? Perché in quel tempo non è per strada, non frequenta o inizia a frequentare ambienti che potrebbero diventare nocivi, in quelle ore impara a rispettare le regole, impara che occorre sacrificio per ottenere risultati e raggiungere obiettivi, ha capito il significato della parola "resilienza", oggi tanto di moda e per questo usata ed abusata, ha un sogno e lotta per questo sogno... Vi sembra poco? Eppure in questa città, che si vanta di essere capoluogo di Provincia, ciò non è possibile. Siamo riusciti a far chiudere una piscina e, quel che è peggio, non riusciamo a farla riaprire. Nel frattempo le società, i genitori e questi ragazzi che vogliono nuotare, non sanno dove andare. Ci si appoggia ora in questa piscina, ora in quell'altra, valutando di volta in volta luoghi diversi, disponibili ad andare fino a Giulianova ed oltre... Già, a noi i km non ci spaventano, ma non è possibile neanche là. Nel frattempo le gare si avvicinano... Come lo scorso anno, quando però erano state le imprevedibili calamità naturali a compromettere gli allenamenti. Cosa vogliamo fare? Rimanere ancora immobili? Grazie per l'attenzione

Lettera firmata