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Nel leggere i numerosi articoli in difesa della Provincia di Teramo, ho maturato anch’io una mia proposta un po’ fantasiosa che potrebbe risolvere il problema in maniera originale e che potrebbe aprire la porta occidentale dello sviluppo del territorio Teramano. Torno a sollecitare una riflessione geografica ed a ribadire che la Provincia di Teramo confina con quella di Rieti e che a circa 30 Km.tri in linea d’aria è sita la Città di Amatrice e tanti e altri Comuni e cittadine dell’alto Lazio, vicinissime all’alto territorio Perugino, Norcia, Spoleto ecc… Migliorando la viabilità verso il Bosco Martese e proponendo una galleria di circa 2,50 Km.tri, a quota 1.500,00 mt. si potrebbe raggiungere la SS n°4-Salaria percorrendo circa 50 km.tri da Teramo. In tutta la Montagna Teramana, più di un terzo dell’intero territorio Provinciale, si aprirebbero nuovi ed importanti contatti con l’Italia centrale e come nello stappare un tappo di una bottiglia di gassosa, tanti settori economici ricomincerebbero una nuova fase di sviluppo. Anche per l’alto Reatino si aprirebbe la porta verso la Costiera Adriatica, con grandi vantaggi reciproci commerciali, turistici, storici ed economici. Il quadro delle Provincie Abruzzesi, formato dalla Provincia interna dell’Aquila e da quella costiera di Pescara-Chieti, verrebbe completato dalla nuova Provincia Teramana, interna e costiera, che ricalcherebbe in larga parte l’Aprutino Abruzzo Ulteriore del Regno Borbonico delle Due Sicilie. Cari politici e giornalisti aprutini, solo con il coraggio di guardare oltre le scelte passate si possono trovare soluzioni importanti per la comunità Teramana. Purtroppo in passato è stato guardato solo oltre il Gran Sasso, con L’Aquila ad oltre 60 Km.tri in linea d’aria e mai è stato pensato di guardare oltre i Monti della Laga, molto più stretti e con la città di Amatrice a soli 30 Km.tri in linea d’aria.                                                                                      Goffredo Rotili