IL GIALLO DELLA PITTRICE/ LE INDAGINI SI CONCENTRANO SUL CELLULARE DELLA RAPPOSELLI A GIULIANOVA
Il cellulare della pittrice Renata Rapposelli, la 64enne trovata senza vita in una scarpata di Tolentino ad un mese dalla scomparsa da casa, avrebbe agganciato i cellulari di Giuseppe e Simone Santoleri, ex marito e figlio della donna indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere.
Le celle telefoniche che si trovano lungo la linea ferroviaria Ancona-Giulianova quel 9 ottobre, giorno della scomparsa della donna, hanno tutte agganciato il telefono cellulare della pittrice.
I risultati di questi accertamenti si aggiungono a quelli che già da tempo sono nelle mani degli investigatori e che dicono che il telefonino della donna è diventato irraggiungibile dopo aver agganciato la cella telefonica della stazione ferroviaria di Giulianova. Da quel giorno nessuno ha avuto più notizie di Renata Rapposelli, fino ad un mese dopo quando il suo cadavere è stato ritrovato in una scarpata di Tolentino.
La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere e con queste ipotesi di reato ha indagato l’ex marito e il figlio. I due uomini continuano a ripetere che quel 9 ottobre Giuseppe ha accompagnato Renata fino a Loreto e qui l’ha lasciata.