
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Completamente disattesi gli impegni della Regione
su Risorse, Investimenti e Riforma del settore
erano stati altresì concordati in quell’accordo, investimenti in materiale rotabile per un importo di 20 mln. di euro le cui risorse, da spendere entro l’anno 2017, sarebbero dovute essere disponibili entro 90 giorni dalla sottoscrizione dell'accordo (quindi ai primi giorni di agosto) e si sarebbero aggiunte alle ulteriori risorse derivanti dalla ripartizione nazionale previsto dal Governo per il rinnovo del parco rotabile. Siamo ad inizio anno e anche questo inverno molti abruzzesi viaggeranno su autobus obsoleti ed inadeguati (come desumibile dalle tante rimostranze dei viaggiatori che quotidianamente leggiamo sugli organi di stampa). Inoltre anche per i collegamenti fuori regione, L’Abruzzo si è vista costretta a predisporre un’apposita norma salva TUA/SANGRITANA al fine di superare il vincolo dei sette anni di vetustà imposto dalle norme vigenti. Per inciso questa norma varata lo scorso 21 dicembre dal Consiglio Regionale, ha portato a 9 anni (anziché 7) il limite di anzianità dei mezzi per poter raggiungere mete extra regionali, con grande amarezza e sconcerto da parte degli autisti e soprattutto degli utenti.
RIPRISTINO ACCORDO REGIONALE 28 MAGGIO 2004 - Inoltre era stato concordato di erogare, in unica soluzione entro il 31/12/2017, ai lavoratori di aziende pubbliche e private di trasporto locale, quanto espressamente previsto dall'accordo integrativo decentrato 28 maggio 2004, accordo anch’esso disatteso contestualmente all’insediamento dell’attuale consiliatura regionale.
REALIZZAZIONE BIGLIETTO UNICO E SISTEMA TARIFFARIO INTERMODALE
Ogni commento è ormai divento ridicolo e superfluo. Come Filt Cgil Abruzzo, saranno almeno vent’anni che rivendichiamo un sistema tariffario unico ed intermodale che vada incontro alle esigenze di tutti gli utenti (e non solo di coloro che risiedono in una determinata parte “privilegiata” della Regione). Ed è francamente imbarazzante dover constatare che oggi coloro che disattendono questo impegno di civiltà, sono gli stessi che qualche anno fa, magari dai banchi dell’opposizione, tuonavano per le stesse nostre ragioni e per tutelare maggiormente i cittadini delle aree interne.
DEFINIZIONE DEL PRIT (Piano Regionale integrato dei trasporti) – Anche su questo tema, la Regione si era impegnata alla definizione di una migliore organizzazione territoriale del servizio di trasporto pubblico regionale e locale sia su gomma che su ferro, prevedendo oltre a PRIT, la definizione dei servizi minimi ovvero di quei servizi pubblici di trasporto qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini nonché il programma triennale dei servizi di trasporto pubblico. Al fotofinish (29 dicembre 2017) è arrivata l’ennesima delibera di Giunta Regionale (sottoscritta soltanto dal 50% dei componenti della stessa) che ha cercato di mettere “una pezza” al vuoto normativo che ci trasciniamo da circa un ventennio in tema di definizione dei servizi minimi della nostra Regione, ma che negli ultimi anni con il susseguirsi di pronunciamenti della Magistratura Amministrativa, ha di fatto visto enfatizzare la grave mancata osservanza da parte dell’Abruzzo degli obblighi previsti dal Decreto Legislativo 19 novembre 1997, n. 422. Quanto sta accadendo nella Marsica, culminato nei disagi tariffari dei giorni scorsi, subìti dai pendolari abruzzesi che si sono visti disconoscere i propri abbonamenti, costituiscono soltanto l’antipasto di quanto probabilmente accadrà di più tragico nel prossimo futuro, se la Regione non dovesse ripensare alla necessità di dover soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini ipotizzando servizi minimi di dimensione regionale ma anche infraregionale (così come espressamente previsto dall’art.1 comma 2 del citato Decreto 422/97).
Sulla Delibera del 29 dicembre 2017 che oltre ai servizi minimi, introduce anche in un’ottica gare, il bacino unico di programmazione regionale, due bacini di mobilità (AQ/TE e PE/CH), quattro eventuali lotti di gara nonché eventuali affidamenti diretti “sotto soglia”, ci riserviamo di formulare nei prossimi giorni un giudizio approfondito e articolato così come peraltro espressamente previsto dalla norma nazionale e regionale per tutti i portatori di interesse. Quello che possiamo sicuramente anticipare ed affermare, è che anche su questa riforma, la Regione al momento, ha completamente disatteso studi e proposte formulate negli anni dalle organizzazioni sindacali al fine di attuare una vera riforma del trasporto pubblico locale della nostra Regione.
FILT CGIL ABRUZZO (Franco Rolandi)