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Luciano D'Alfonso lascerà la presidenza della Regione Abruzzo per un seggio al Senato. Il 4 marzo correrà da capolista al proporzionale nel collegio unico regionale. Dunque seggio blindato ed elezione certa. La richiesta è arrivata direttamente dal segretario nazionale del Pd Matteo Renzi nel corso di un incontro martedì scorso al Nazareno con il segretario regionale del partito Marco Rapino. Per la Regione vorrà dire il ritorno alle urne. La Costituzione vieta infatti che un presidente o un consigliere di Regione sia anche membro del Parlamento. Il Consiglio andrà dunque sciolto, ma il regolamento prevede tempi lunghi che potrebbero avvicinare la Regione alla scadenza naturale della legislatura, nel 2019: D'Alfonso, dopo la proclamazione, ha sei mesi di tempo per firmare le dimissioni, una volta avvenuta la proclamazione della sua elezione. La Regione dovrebbe poi tornare al voto nei 90 giorni successivi. Si potrebbe dunque tornare alle urne nell'autunno del 2018. Ma non è escluso che si scavalli l'anno per arrivare alla primavera del 2019. Di conseguenza la partita che si sta giocando nel Pd in questo caso è soprattutto sul proporzionale, dove in Abruzzo verranno assegnati nove seggi alla Camera e cinque al Senato. E sul proporzionale (dove non ci sono preferenze) determinante sarà la posizione dei candidati in lista. Tra i nomi che si fanno in queste ore ci sono certamente tutti i parlamentari uscenti a cominciare dalla senatrice aquilana Stefania Pezzopane. E si fanno anche nomi noti come quello del rettore di Teramo Luciano D'Amico che viene indicato anche come sindaco della Nuova Pescara, il Comune che dovrà nascere dalla fusione di Pescara con Montesilvano e Spoltore. Nomi di peso sono anche quelli del portavoce della maggioranza in Regione Camillo D'Alessandro e del sindaco di Atessa Giulio Borrelli, l'ex sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, Luciano Lapenna, ex primo cittadino di Vasto, Americo Di Benedetto. E tra la società civile, il manager della Honeywell Gaetano Di Corinto. Altri nomi ne siamo certi se ne aggiugeranno presto.