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[gallery ids="85205,85206,85207,85208,85209"] A San Massimo di Isola del Gran Sasso (Teramo),  in tanti oggi per cancellare le scritte minacciose, e di chiara matrice fascista contro il Centro di accoglienza il centro di accoglienza straordinario, Cas, gestito dall'associazione Salam. Lasciate da anonimi proprio in occasione della Giornata della Memoria, su muri, panchine, pali, alberi e una cappella. Sulla vicenda interviene con durezza la Cgil di Teramo che condanna  in modo fermo e perentorio "l’intollerabile episodio di marca razzista e fascista, in un paese dove si stanno moltiplicando, sul web e nella vita reale, organizzazioni ed espressioni che diffondono il virus della separatezza, della  violenza e dell’odio, l’incontro tra migranti e operatori dell’accoglienza (con  il loro agire quotidiano nella  pratica della solidarietà e dell’inclusione sociale e culturale) rappresenta la principale esperienza per costruire un futuro di pace, democrazia e libertà". "Valori e principi . prosegue la Cgil - che nella nostra società pensavamo acquisiti per sempre, e invece episodi come quello di oggi ci dicono con nettezza che se vogliamo conservarli dobbiamo saper rinnovare il nostro impegno nella loro difesa, a partire da noi stessi e dal nostro territorio. In tal senso l’episodio di San Massimo ci obbliga a un’attenta e doverosa  riflessione. Non può essere sottinteso un sentimento di sgomento e  amarezza per quanto realizzato nel “Giorno della Memoria” sulla nostra montagna teramana, quella che ha ospitato la prima battaglia della resistenza italiana al regime fascista e nazista. E’ stata una violazione inaccettabile dei sacrifici di tanti teramani e non teramani, che hanno permesso a questa provincia di essere insignita della medaglia d’oro per la resistenza e che, soprattutto, ci hanno consentito di organizzare la nostra convivenza in democrazia e libertà". "Un insegnamento che non possiamo dimenticare - conclude la nota -  e per questo come  Cgil di Teramo riteniamo inderogabile costruire una grande alleanza antifascista, dalla società civile alle rappresentanze istituzionali, in grado di garantire il presidio democratico del territorio e di produrre un’azione capillare di conoscenza e partecipazione, in grado di rilanciare i valori fondanti della Resistenza e della Costituzione".