E' una delle riviste più diffuse e conosciute, tra quelle che celebrano i sapori italiani. E' quindi un ulteriore, prestigioso riconoscimento, l'articolo che Sale & Pepe ha dedicato alle Virtù teramane, il piatto della tradizione teramana che, sempre di più si sta facendo portatore della nostra grande tradizione gastronomica. Nell'articolo, Sale & Pepe racconta la storia delle Virtù, come da tradizione popolare, e intervista uno dei maggiori interpreti dell'arte saporosa aprutina, ovvero Marcallo Schillaci, proprietario della Cantina di Porta Romana, all'impegno del quale si deve anche il fatto che le Virtù abbiano oggi un disciplinare riconosciuto dal Ministero. Certo, è in occasioni come queste, che si riapre il dibattito sulle occasioni mancate, su quanto Teramo non faccia per valorizzare sé stessa e le proprie peculiarità. E' quasi paradossale, infatti, il fatto che alle Virtù non siano dedicati eventi stabili e che, soprattutto, non si strutturi un "piano di marketing" che le promuova (e quindi spinga i ristoratori a prepararle), almeno per tutto il mese di maggio. Ieri, la Cantina di Porta Romana (dove le Virtù si preparano già), è stata letteralmente invasa dai turisti. In un giorno di "città vuota". All'economia teramana, serve anche questo.