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stampalibertaNell’ambito delle iniziative per la Giornata mondiale per la libertà di stampa OGGI, 3 MAGGIO ,alle ore 11 nell’auditorium dell’Istituto “Moretti” di Roseto dodicesimo appuntamento del PREMIO BORSELLINO TUTTO L’ANNO 2018 nell’ambito del “Progetto per la promozione della cultura della legalità della cittadinanza attiva e responsabile” organizzato dall’Istituto di istruzione superiore “Moretti” e dall’associazione “Falcone e Borsellino” ai sensi delle disposizioni ministeriali sulla promozione delle attività previste dalla legge 107/2015 “Buona scuola”.
Dopo il saluto del dirigente scolastico SABRINA DEL GAONE sul tema si alterneranno i giornalisti MICHELA RIDOLFI (C.re.com. Abruzzo), FILIPPO LUCCI (Presidente naz.le del Co.re.com) e ANTONIO D’AMORE (direttore di Rpiùnews).
La giornata del tre maggio dedicata alla stampa, voluta dall’Onu mantiene un grande valore simbolico perché costringe tutti a riflettere su una libertà sempre a rischio, ancora oggi negata a milioni di persone. E l’Italia non è un’eccezione. Oggi sono 23 i cronisti costretti a vivere sotto scorta per le minacce ricevute da mafia, camorra, gruppi di estremismo politico. Chi indaga e scrive sugli appalti truccati, sulle discariche abusive, sulle alleanze tra pezzi dello Stato e le mafie, si ritrova nel mirino, e non solo in senso simbolico. Ci sono magistrati, poliziotti, carabinieri, amministratori, giornalisti, sacerdoti che non soltanto non hanno ceduto ma hanno reagito difendendo la legalità e la libertà d'informazione. Ma servirebbe un’azione legislativa volta a inasprire le pene contro chi “molesta” il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini a essere informati nel modo più completo. Sarebbe auspicabile che un’analoga iniziativa fosse assunta anche nella sede Onu per ribadire che il bavaglio, di qualsiasi natura e colore, toglie l’ossigeno e stronca alla radice la possibilità di raccontare e dunque di alimentare i processi democratici.
Una giornata ancora più importante quest’anno perché da molte parti si sta teorizzando la 'democrazia illiberale'. Si punta a una società senza corpi intermedi, senza opposizioni, senza mediatori, senza cronisti capaci di fare inchieste e domande scomode. Gli stessi processi elettorali rischiano di essere condizionati da una rete sempre più controllata da centri 'invisibili', nelle mani di coloro che orientano l’economia e la finanza. Questi processi sono già in atto e purtroppo non c’è ancora un’adeguata consapevolezza da parte dei governi, dei parlamenti, dalle stesse associazioni dei giornalisti. La giornata Onu del 3 maggio può servire a creare un legame tra quanti credono nella libertà dell’informazione e nel diritto della comunità a essere informata.